Columbia Threadneedle Investments. Ryan Staszewski, gestore del fondo Threadneedle (Lux) European Strategic Bond Fund, interviene all’inchiesta di Fondi&Sicav sulla fine del quantitative easing


Nell’ipotesi in cui la netta divergenza di impostazione tra le politiche monetarie di Fed e Bce dovesse mantenersi ampia o tendere ad un ulteriore ampliamento, quali opportunità ritenete possano essere colte nei mercati?
L’attuale divergenza tra la politica monetaria della Fed e quella della Bce è già oggi significativa, con il differenziale dei tassi sui depositi, ad esempio, che rappresenta quasi il livello massimo dell’ultimo decennio. Crediamo che un’ulteriore divergenza si rivelerà difficile, in quanto tassi statunitensi più elevati si traducono in un dollaro più forte, agendo da vento contrario per la competitività delle esportazioni statunitensi e il disavanzo commerciale, con i consumatori statunitensi incentivati ad acquistare beni importati anziché beni prodotti internamente a prezzi (relativamente) più elevati. L’impatto negativo di un rafforzamento del dollaro americano è particolarmente importante in un mondo sempre più globalizzato come quello di oggi.
Ciò premesso, riteniamo che una convergenza in materia di politica monetaria sia più probabile di una divergenza, e siamo posizionati in modo da privilegiare i Treasuries rispetto ai Bund all’interno del nostro fondo. Tuttavia, anche se la convergenza è il nostro scenario base, qualora la divergenza dovesse aumentare, non mancherebbero le opportunità. Ci aspettiamo che questo scenario sia positivo per gli asset a reddito fisso europei, sia in termini di obbligazioni sovrane sia di obbligazioni societarie, che beneficiano dell’ancoraggio di tassi bassi e stabili. Al contrario, tassi statunitensi più alti avrebbero conseguenze negative per gli attivi a reddito fisso statunitensi, in particolare per quelli degli emittenti dei Mercati Emergenti che hanno un debito denominato in dollari, così come l’impatto di un apprezzamento della valuta statunitense e di costi di servizio del debito più elevati che riducono la capacità degli emittenti dei Mercati Emergenti di rimborsare e pagare il debito.
Cosa vi aspettate dalla Fed nel corso del 2020? Sulle scelte di politica monetaria (tassi, acquisto titoli) peseranno più i dati macro o l’approssimarsi delle elezioni presidenziali? I Treasury continueranno a offrire un porto sicuro agli investitori?
Il nostro scenario di base è che la Fed taglierà i tassi due volte nel 2020, spinta da una debole prospettiva macro. L’economia americana continua a risentire di scarsi investimenti da parte delle aziende e un rallentamento del ritmo del tasso di crescita dell’occupazione fornirà un sostegno sempre minore ai consumi. L’impatto di COVID-19 sull’attività asiatica e sulle catene di fornitura globali integrate rappresentano un rischio aggiuntivo.
L’emergenza e la potenziale elezione di un candidato di sinistra come Bernie Sanders potrebbe avere conseguenze significative per gli asset statunitensi e per la futura politica fiscale. Ma mentre le primarie dei Democratici potrebbero essere una fonte di volatilità dei mercati finanziari nei prossimi mesi, riteniamo che la rielezione di Trump, o l’elezione di un candidato Democratico più centrista, siano il risultato più probabile; inoltre, in entrambi i casi non dovrebbero esserci conseguenze per gli asset di rischio statunitensi.
Anche se i rendimenti del Treasury rimangono vicini ai minimi storici, riteniamo che i Treasury continueranno ad agire come un bene rifugio, fornendo una certa protezione o assicurazione al nostro fondo in caso di risk-off. Inoltre, riteniamo che la divergenza tra i Bund e i Treasuries sia troppo ampia e che la capacità di mantenere politiche monetarie così divergenti sarà difficile da perseguire nel tempo. Riteniamo che i Treasuries offrano un interessante rapporto rischio/rendimento rispetto ai Bund e pensiamo che le valutazioni si comprimeranno nel tempo.
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

