“La qualità della governance sulle tematiche climatiche delle case automobilistiche è in via di miglioramento”, commenta Carola van Lamoen, Head of Active Ownership di Robeco

Carola van Lamoen, Head of Active Ownership di Robeco

La decarbonizzazione dell’industria automobilistica può ridurre significativamente le emissioni di gas serra. Robeco aderisce a un programma di engagement che incoraggia le case automobilistiche a passare a modelli a zero emissioni come i veicoli elettrici. La Transition Pathway Initiative (TPI) è stata lanciata dall’Agenzia britannica per l’ambiente e dalla Chiesa di Inghilterra nel 2017, per valutare fino a che punto le aziende più inquinanti – case automobilistiche incluse – siano pronte a passare a un’economia a bassa emissione di carbonio. L’iniziativa è sostenuta da azionisti e asset manager, tra cui Robeco, che contribuisce a finanziarne la ricerca. Nel breve termine le case automobilistiche hanno ancora molti nodi da sciogliere ma, in generale, si va verso un mondo a bassa emissione di carbonio e all’industria automobilistica non resta che adattarsi.

Stando all’ultimo Report TPI intitolato “Gestione della qualità e delle performance in termini di emissioni di carbonio delle imprese di trasporto”, la qualità della governance sulle tematiche climatiche delle case automobilistiche è in via di miglioramento. Ciò dimostra una maggiore consapevolezza e un accresciuto senso di responsabilità degli organi societari per le questioni legate al clima. Tuttavia, dalla ricerca emerge che solo due delle 22 aziende esaminate (9%) hanno fissato obiettivi di riduzione delle emissioni in linea con gli scenari di low-carbon del 2030. Il settore automobilistico è uno dei settori maggiormente controllati dalle autorità, con la transizione verso veicoli a bassa emissione quasi sempre regolamentata da apposite normative. Il settore dei trasporti è infatti tra i maggiori responsabili del riscaldamento globale, con il 7% delle emissioni mondiali di CO2 ascrivibile ai veicoli privati (12% nell’Ue), così come il 45% della domanda mondiale di petrolio.

Per le autorità che vogliono contrastare il cambiamento climatico, oltre ad altre questioni come l’inquinamento atmosferico, il traffico e la sicurezza stradale, questo è quindi uno dei settori chiave che deve essere affrontato. E non solo dal punto di vista delle emissioni, ma anche di assicurare lo spostamento delle persone da un punto A ad un punto B limitando gli effetti su ambiente e società. Le case automobilistiche devono formulare i propri modelli di business di conseguenza, non solo lavorando a veicoli a più bassa emissione di carbonio, ma anche seguendo altre tendenze del settore e della società in generale.

Le attività di engagement iniziano già a raccogliere i primi successi. Da inizio anno ci sono stati importanti sviluppi, due primarie case automobilistiche hanno espresso l’intenzione di raggiungere il traguardo delle emissioni zero rispettivamente entro il 2039 e il 2040. Una delle due si è spinta addirittura a scommettere su una tecnologia a trasmissione singola – anticipando la concorrenza. Al momento esistono molte tecnologie diverse (veicoli ibridi, plug-in, a celle a combustibile e a batteria), ma per avere successo è fondamentale saper investire in modo mirato il proprio capitale. L’azienda in questione ha deciso di puntare sui veicoli a batteria elettrica e, per i prossimi anni, ha destinato a questa tecnologia ingenti spese in conto capitale.