Wolfgang Pinner, Head of Corporate Responsibility, Raiffeisen Capital Management

Dopo lunghe trattative, la COP 30 di Belém, in Brasile, si è conclusa con un compromesso minimo. Le speranze per la protezione del clima continuano a poggiare sulle tecnologie rinnovabili a basso costo e sulle alleanze volontarie tra Stati impegnati.
Abbandono delle fonti energetiche fossili

Non c’è alcun obbligo di abbandonare carbone, petrolio e gas, il termine “fossile” non compare nel documento finale. Questo indica che una tabella di marcia vincolante per l’abbandono delle energie fossili – ovvero una chiara transizione energetica – non è stata inclusa nel documento finale.
Adattamento ai cambiamenti climatici
Alla COP 30 è emersa una netta preferenza per l’adattamento rispetto alla prevenzione. Per la prima volta, i negoziati e le dichiarazioni finali hanno posto una forte enfasi sulle misure di adattamento e sul loro finanziamento, con l’obiettivo di triplicare i fondi a sostegno dell’adattamento entro il 2035. Ciò riflette la consapevolezza che gli effetti dei cambiamenti climatici sono ormai inevitabili e che l’adattamento è urgente.
Gli Stati si sono impegnati ad attuare strategie nazionali con obiettivi chiaramente definiti e misurabili, da monitorare e aggiornare regolarmente. Per una strategia di adattamento efficace, sono considerati prioritari circa 14 settori, tra cui infrastrutture, sanità, sviluppo urbano, risorse idriche e agricoltura.
Obiettivo 1,5°C
L’obiettivo di contenere il riscaldamento entro 1,5 °C non è stato respinto ufficialmente. Questo è stato infatti ribadito nel testo conclusivo della COP 30, ma continuano a mancare misure concrete e nuovi impegni per il suo effettivo rispetto. Secondo i ricercatori, l’obiettivo prioritario è raggiungere emissioni nette pari a zero e, successivamente, rimuovere CO₂ dall’atmosfera tramite rimboschimento e tecnologie CDR (Carbon Dioxide Removal).
Aiuti climatici ai paesi in via di sviluppo
I paesi industrializzati si sono impegnati a triplicare il sostegno climatico ai paesi più poveri entro il 2035, con almeno 300 miliardi di dollari all’anno per adattamento e protezione del clima. Il finanziamento proviene da una combinazione di fondi pubblici da parte dei paesi industrializzati, prestiti e investimenti privati. L’obiettivo complessivo è arrivare a 1.300 miliardi di dollari annui entro il 2035, il cui finanziamento preciso è ancora da definire e richiede una forte partecipazione di attori privati. I paesi in via di sviluppo criticano l’uso prevalente di prestiti, che rischiano di aggravarne il debito.
Transizione energetica equa
È stato approvato un programma per una transizione energetica equa, il Just Transition Mechanism, che considera aspetti sociali come lavoro dignitoso, sicurezza sociale e riduzione delle disuguaglianze. A conclusione della COP 30, le richieste delle comunità indigene sono state accolte solo in parte: nonostante l’impegno dei delegati, l’accesso ai processi decisionali resta limitato. Il governo brasiliano ha annunciato la demarcazione di dieci territori indigeni, considerata un progresso, ma la tutela dei diritti indigeni rimane una sfida.
Mercato internazionale del carbonio
I partecipanti hanno concordato di finalizzare un mercato internazionale del carbonio (articolo 6 dell’accordo di Parigi).
Obiettivo per le energie rinnovabili
L’obiettivo di triplicare le energie rinnovabili entro il 2030 e raddoppiare l’efficienza energetica è stato ribadito, senza nuovi impegni vincolanti.
Tuttavia, diverse analisi mostrano che la crescita finora raggiunta nel settore delle energie rinnovabili non è ancora sufficiente. Per raggiungere tale obiettivo, dal 2025 dovrebbero essere installati ogni anno circa 1.122 gigawatt di nuova capacità (+16,6%), con investimenti in reti, stoccaggio e misure politiche accelerate.
Protezione delle foreste
La COP 30 ha affrontato il tema è stato affrontato il tema della protezione delle foreste, ma le misure concrete restano insufficienti. Il Fondo per le foreste tropicali (TFFF), avviato dal Brasile con il sostegno di Germania, Norvegia e Francia, mira a fornire incentivi finanziari per la loro conservazione, ma manca un piano globale vincolante per fermare la deforestazione entro il 2030.
Implicazioni per gli investimenti
I risultati della COP 30 hanno implicazioni significative per noi investitori. Da un lato, l’euforia per l’abbandono dei combustibili fossili è ulteriormente diminuita – il picco del petrolio è ora previsto solo all’inizio degli anni ’30 – dall’altro, la crescente attenzione verso adattamento climatico e digitalizzazione può essere interpretata come un’opportunità per le aziende e gli investitori che investono tempestivamente in innovazioni, tecnologie verdi e modelli di business sostenibili.
Redazione
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