Dws mantiene un atteggiamento costruttivo nei confronti degli asset finanziari nonostante un contesto che presenta ancora diversi punti di domanda

Se circa cinque anni fa fosse stato chiesto a un investitore quali sarebbero state le sue aspettative sui mercati finanziari, conoscendo in anticipo gli eventi che hanno costellato il periodo in questione (dalla pandemia globale all’inasprimento dei rischi geopolitici), ben pochi avrebbero previsto la performance dei mercati azionari cui si è assistito. Il 2025 si presenta con delle incertezze che dovrebbero tradursi con un aumento della volatilità che dovrà essere gestita, così come dovranno essere costantemente rivisitate le assunzioni che guidano i processi d’investimento.  Quanto riportato, in estrema sintesi è l’incipit di apertura del Global Outlook 2025 di Dws da parte di Vincenzo Vedda, Cio del Gruppo, che ha parlato di un atteggiamento costruttivo nei confronti degli asset finanziari nonostante un contesto che presenta ancora diversi punti di domanda.

QUADRO ECONOMICO

Dws ritiene che l’economia europea sia in fase di stabilizzazione e che la situazione non sia così negativa come sembra, soprattutto se si guarda a una serie di indicatori anticipatori. Nello specifico, anche il settore manifatturiero tedesco sembra avere toccato il fondo e ciò dovrebbe riportare un po’ di fiducia sul mercato. Le attese sono per una crescita del Pil dello 0,9% nel 2025, mentre la discesa dell’inflazione, prevista convergere verso il 2%, dovrebbe portare a cinque tagli dei tassi da parte della Bce da qui a dicembre 2025.

Se l’economia europea è stimata in leggero miglioramento, lo stesso non si può dire per quella americana, il cui Pil dovrebbe contrarsi dal +2,7% nel 2024 a +2% nel prossimo anno. Ciò nonostante, ci si attende che la crescita rimanga robusta, sopra potenziale, sostenuta dalla politica fiscale. Il rischio di una recessione non è lo scenario di base della casa, ma le decisioni in merito alla politica migratoria saranno importanti per verificarne gli impatti sul mercato del lavoro. Il processo di disinflazione continua anche negli Stati Uniti, con il Cpi atteso scendere al 2,4% nel 2025; Dws stima che la Fed tagli tre volte i tassi da qui a dicembre del prossimo anno.

REDDITO FISSO

I rendimenti continuano a essere attrattivi e le aspettative sono per dei ritorni positivi di questa asset class. Per quanto riguarda i titoli governativi, la crescita lenta e l’inflazione vicina all’obiettivo delle banche centrali lasciano spazio a ulteriori tagli dei tassi nel 2025; le curve dei rendimenti dovrebbero normalizzarsi ulteriormente a partire dalla parte anteriore e portare a una curva più ripida nel medio e lungo periodo. Il credito societario dovrebbe registrare buoni risultati in un contesto di crescita lenta: il persistere di tassi più elevati è atteso sostenere le classi di attività creditizie e attirare nuovo denaro. Per quanto riguarda questa classe di attivo, l’Ig europeo è il segmento di mercato privilegiato.

AZIONARIO

Per Dws il mercato Us sarà ancora al rialzo, ma più volatile, guidato da misure pro-crescita, da un processo di innovazione tecnologica e dai “magnifici sette”, cui si affiancheranno corsi positivi per settori quali i finanziari, la sanità e i comparti che utilizzano combustibili fossili. Le preoccupazioni su quali saranno le misure che l’amministrazione Trump adotterà rimangono, ma l’asset manager suggerisce di non prendere alla lettera alcune dichiarazioni della futura leadership: è possibile che i tratti di alcune di questa ultime saranno smussati. Complessivamente, il nuovo esecutivo dovrebbe essere “business friendly” e ciò fa sì che, nonostante la potenziale introduzione di nuove tariffe, la deregolamentazione e il taglio delle tasse dovrebbero alimentare un vento di coda per gli utili dell’S&P500 che sono stati rivisti al rialzo da 270 Usd a 275 Usd dopo il risultato elettorale. Le previsioni di crescita degli Eps del 10% per i prossimi anni giustifica una P/E forward di 21,5, ovviamente in uno scenario in cui l’incremento delle tariffe sia circoscritto a determinati ambiti e il rendimento del decennale americano rimanga tra il 4-4,5%.

Gli utili delle aziend, a livello globale, sosterrà i mercati azionari, anche se i ritorni attesi dovrebbero essere inferiori a quelli dei 10 anni passati. Ci sono delle differenze di valutazioni tra le diverse aree geografiche, come nel caso del mercato europeo: tratta a uno sconto significativo sull’S&P500, ma diventerà veramente attrattivo quando si coglieranno dei segnali di ripresa economica da parte degli indicatori anticipatori. Sulla Cina Dws è neutrale e prevede che un aumento delle tariffe (35%) potrebbe portare, insieme ad altri fattori, a una potenziale riduzione del Pil dello 0,5%. Per quanto riguarda il mercato indiano, invece, emergono preoccupazioni sulle valutazioni la crescita degli utili. Viene valutato invece positivamente il percorso intrapreso dalle aziende giapponesi di riforma della corporate governance.

IMMOBILIARE

La solidità dei fondamentali, la ripresa del sentiment e la stabilizzazione dell’attività di investimento indicano un inizio di ripresa nel mercato immobiliare, soprattutto là dove ci sono buoni fondamentali. Continua, invece, il megatrend per le infrastrutture che, solo in Europa, vede un piano d’investimenti di 14 trilioni di euro entro il 2040.

 


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Redazione

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