La stabile performance degli indici non ha mostrato le complesse dinamiche settoriali sottostanti, in un anno dove vi è stata una dispersione importante e dove la volatilità continua a salire. Le analisi degli esperti di Kairos
Pio Benetti, Head of Discretionary Mandates e Responsabile del servizio di gestione patrimoniale
“Una visione positiva dell’economia e delle azioni in quanto rappresentative di valore reale deve essere consapevole della fragilità dei meccanismi di mercato: nei momenti di difficoltà, la liquidità si asciuga e le correlazioni fra le diverse asset class s’impennano, vanificando la ricerca di investimenti in grado di proteggere il portafoglio. Inoltre è sempre più evidente il connotato speculativo di alcuni comparti.
Le cryptocurrency, ad esempio, hanno raggiunto una capitalizzazione pari ad un terzo dell’intero bilancio della Banca Centrale americana. Sulla distanza, i mercati premiano gli utili veri e i valori fondamentali: è questa la pietra angolare delle nostre scelte d’investimento, via via adattate tatticamente in un rigoroso processo di gestione del rischio, in assenza del quale le grandi, erratiche e spesso inintelligibili situazioni contingenti prenderebbero il sopravvento sull’emotività.”
Overview (di Guido Brera – CIO e Alberto Tocchio – Responsabile Gestioni Collettive)
“Guardando al 2022 ci troviamo di fronte ad una situazione ereditata dall’anno in corso, dove però sia l’economia che gli utili societari, avranno una lieve decrescita e dove le due variabili cruciali saranno quelle del livello di inflazione e delle conseguenti politiche delle Banche Centrali. Come ipotesi base possiamo considerare di avere una crescita globale del 5%, un’inflazione annuale poco sopra ai livelli attuali e un azionario sicuramente più volatile, ma comunque in performance positiva con ben poche alternative a livello di asset class.
Questo scenario può tuttavia essere facilmente deragliato sia dalla presenza di una situazione “riaperture” ulteriormente ritardata, che da un’inflazione in grossa crescita, soprattutto per quel che riguarda i primi mesi dell’anno. Ci troviamo pertanto di fronte ad un nuovo anno in cui le variabili in gioco mostrano un contesto più volatile: crediamo che possa essere un mercato dove gli investitori attivi riusciranno a fare la differenza, navigando tra i diversi scenari in misura dinamica. L’Europa si pone come l’area geografica più promettente sia come attrattività valutativa relativa, sia come potenziale di crescita, aiutata dalla Banca Centrale, dai piani fiscali e anche dalla ricca allocazione ESG”.
Macro (di Alessandro Fugnoli – Strategist)
“Come si vede, l’evoluzione imprevedibile della pandemia rende molto difficile fare previsioni sui mercati per i primi mesi del 2022. Il posizionamento rialzista sulle borse e le valutazioni elevate rendono l’azionario vulnerabile a correzioni. Queste correzioni, tuttavia, non dovrebbero essere in nessun modo paragonabili, per durata e profondità, a quelle del 2020. La previsione con la probabilità più alta di realizzarsi è quella di una volatilità elevata che seguirà da vicino il flusso di notizie sulla pandemia e sull’efficacia dei farmaci e dei vaccini per contenerla. Una certa prudenza di fondo è raccomandabile, ma non al punto di vanificare l’impostazione costruttiva, da qui a 12 mesi, che le politiche espansive dovrebbero continuare a giustificare.”.
Bond (di Rocco Bove – Head of Fixed Income)

“A livello corporate tornerà centrale la selettività perché l’impennata del prezzo delle materie prime rischia di deprimere la redditività di alcuni player e, pur in un contesto benevolo dal punto di vista della crescita del fatturato, si rischia qualche incidente idiosincratico in alcuni segmenti del mercato come per esempio quello dell’high yield.
Ancora una view positiva sui finanziari, sui convertibili e sui titoli inflation linked. Attenzione non solo al livello dei tassi, ma anche e soprattutto all’inclinazione delle curve: un appiattimento eccessivo (flattening) può generare un innalzamento del premio per il rischio anche su strumenti lontani dai bond; mai come in questa occasione, la forma è anche sostanza.”
Focus ESG (di Riccardo Valeri – senior portfolio manager e gestore del fondo KIS ActivESG)
“Continua la crescita degli attivi dei fondi sostenibili a un ritmo che raddoppia ogni semestre e che si attesta ad un livello record di quasi 4 trilioni di dollari (fonte Morningstar, dati a settembre 2021). L’Europa resta la capofila di questo trend con una quota del 77%, seguono gli Stati Uniti ed il Resto del Mondo che crescono altrettanto velocemente cercando di recuperare il gap, seppur partendo da una base più piccola. Il salto tra il primo e il secondo trimestre è stato causato anche dal cambio delle regole in Europa (SFDR entrata in vigore il 10 marzo 2021).
Ci aspettiamo quindi che questa crescita continui anche nei prossimi trimestri/anni e che investire responsabilmente diventi sempre più una prassi a livello globale. Una crescita che deriva sia dal fatto che sempre più operatori sul mercato investono responsabilmente, sia perché i nuovi prodotti finanziari hanno in prevalenza caratteristiche sostenibili/ESG.”.
Focus Climate Change (di Francesco Zantoni – portfolio manager e gestore del fondo KIS Climate Change ESG)
“Entrando nel 2022, è imprescindibile che i mercati ripartano necessariamente dalle stesse considerazioni e dalle stesse dinamiche che hanno caratterizzato l’anno appena concluso. Se infatti, a livello di flussi informativi e notizie, è probabile che le tematiche green restino ben avvalorate, con politiche di supporto in buon consolidamento se non espansione, rimane tuttavia probabile che i ritorni azionari sui temi ESG saranno fortemente condizionati dalle attese sulle future dinamiche inflattive e dei tassi di interesse.
A queste incognite nel 2022 si aggiunge anche quella legata agli sviluppi della variante Omicron da Covid-19, che porta a ulteriori motivi di incertezza e che con buona probabilità finirà per alimentare, sulla scia di quanto già visto nel corso del 2021, ulteriori repentine oscillazioni tra titoli growth e value, nell’ambito di un contesto che resterà fortemente volatile.”.
Equity Europa (di Federico Trabucco – portfolio manager)
“Lo scenario centrale è la prosecuzione della crescita, con un mercato che inizia il nuovo anno con un posizionamento e una valutazione che consentono di prospettare rendimenti positivi interessanti. Questo scenario va però corretto per gli aumentati rischi legati a nuove ondate, la normalizzazione dei tassi e il possibile rallentamento dell’attività economica nel corso dell’inverno.
Fattori di rischio che, tassi a parte, dovrebbero regolarizzarsi nel corso di pochi mesi, ma che richiedono di essere scontati in maniera più severa guardando al prossimo futuro”.
Focus Transport & Infrastructure (di Oriana Bastianelli – portfolio manager e gestore del fondo KIS KEY)
“Fino a pochi giorni fa, le stime per il 2022 erano per un ulteriore recupero, fra il 65% e il 75%, dei livelli antecedenti al Covid-19. Chiaramente molto dipenderà dagli ulteriori approfondimenti sull’efficacia dei vaccini esistenti e dai tempi di risposta degli sviluppatori nei confronti delle mutazioni. In sintesi: settore aeroportuale e traffico autostradale agli opposti a causa della variante Omicron. Telecomunicazioni ancora robuste.”
Equity Italia (di Massimo Trabattoni – Head of Italian Equity)
“L’inizio del 2022 sarà caratterizzato dalla continuazione delle attuali incertezze del mercato riguardanti la variante Omicron e l’inflazione. In particolare sarà fondamentale analizzare i dati che usciranno nelle prossime settimane riguardanti la trasmissibilità, la gravità e la tenuta degli attuali vaccini alla nuova variante sudafricana, per capire se ci sarà la necessità di nuovi lockdown generalizzati. A livello settoriale rimane centrale il tema del PNRR che dovrà veicolare oltre 200 miliardi di euro verso l’economia italiana nei prossimi 3 anni. Prevediamo quindi un buon andamento di quelle società che sono esposte all’economia domestica. E in particolare quelle che saranno degli abilitatori della digitalizzazione del Paese e anche della svolta green verso i target dell’accordo di Parigi.”
Focus Disruptive Technologies (di Riccardo Quagliotti – portfolio manager e gestore del fondo KIS New Era ESG)
“La disruption tecnologica continua la sua rotta fra le onde del post pandemia e dei cambiamenti delle politiche monetarie delle principali Banche Centrali. Nessuna navigazione è priva di rischi e incognite. E anche il 2022 ci promette la sua parte, ma è altresì vero che la tecnologia e la scienza sono due fra le gli strumenti più utili che abbiamo a disposizione per risolvere le molteplici sfide che ci attendono anche per l’anno a venire. A fianco dell’emergere sempre più evidente delle SuperApp sarà necessario continuare a sostenere gli investimenti in semiconduttori e software per permettere all’infrastruttura sottostante di performare in modo continuativo, fluido e sicuro, di fronte alla crescente richiesta di servizi e prodotti”.
Focus Alternatives (di Mario Unali – portfolio manager)
“Gli alternativi liquidi sono ben posizionati per sfruttare questo quadro, grazie alla loro flessibilità gestionale a livello geografico, strategico e di asset class. La ricerca di valutazioni più sostenibili per la prossima gamba di rialzo azionario condurrà inoltre ad un ritorno di interesse da parte di investitori che hanno preferito finora gli illiquidi, un fenomeno di cui già abbiamo evidenza nelle scelte di asset allocation degli investitori più attivi”.
Focus Millenials (di Riccardo Baldissera – portfolio manager e gestore del fondo KIS US Millenials ESG)
“Se il ruolo cruciale dei Millennials in quanto consumatori è riconosciuto da tempo, la fase post pandemica li ha resi grandi protagonisti anche come lavoratori. Già oggi, infatti, i Millennials rappresentano la generazione di lavoratori più numerosa e si stima che nel 2025 essi rappresenteranno il 75% della forza lavoro globale.
Il loro ruolo risulta cruciale tanto più oggi, che siamo in una fase di ripresa economica in cui i fattori di produzione risultano quanto mai scarsi: sia i beni, a causa delle strozzature alla produzione imposte dai lockdown e dai colli di bottiglia nelle supply chain, sia la forza lavoro, che risulta carente al punto da far segnare record storici nel numero di posti di lavoro vacanti (11 milioni a fine luglio negli Stati Uniti)”.
Focus Emerging markets (di Moreno Tatangelo – portfolio manager e gestore del fondo KIS Emerging Markets)
Sui Mercati Emergenti alternanza tra incertezze e recupero dell’economia. In Cina, il rallentamento dell’economia continuerà anche nel primo trimestre del prossimo anno. In India, l’orientamento accomodante della Banca Centrale, le politiche fiscali espansive e le riforme strutturali intraprese dal governo continuano a supportare il recupero dell’economia. La Russia, dopo aver beneficiato per buona parte del 2021 del rialzo che ha interessato le materie prime energetiche, nelle ultime settimane è stata oggetto di vendite pesanti a causa dell’acuirsi delle tensioni geopolitiche che hanno fatto seguito al posizionamento delle truppe di Mosca nei pressi dei confini con l’Ucraina. In America Latina il 2022 sarà definito dall’andamento delle elezioni in Brasile, Cile e Colombia che potranno avere implicazioni binarie per i mercati azionari”.
Redazione
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