Il gruppo Crédit Agricole, che ha oggi una rilevante presenza anche in Italia dopo l’acquisizione di Cariparma, FriulAdria e Credito Valtellinese, ha costituito la sua rete di consulenti finanziari circa cinque anni fa e oggi con 300 professionisti, 14 responsabili di mercato e oltre 4 miliardi di asset gestiti rappresenta una presenza di notevole livello sul mercato. E soprattutto con programmi di espansione di non poco conto, sostenuti dalle grandi disponibilità della banca capogruppo. 

Fondi&Sicav ne ha parlato con Valerio Bottazzoli, responsabile della direzione retail e crescita del gruppo bancario Crédit Agricole Italia, e Roberto Orlandi, responsabile del canale consulenti finanziari del gruppo.

Siete una rete relativamente giovane: come vi siete sviluppati nel corso dei circa cinque anni della vostra attività? Quali elementi vi hanno caratterizzati rispetto alla concorrenza?

Valerio Bottazzoli: «Il Gruppo Crédit Agricole in Italia, con Amundi, è il primo asset manager europeo per masse gestite e tra i primi 10 gruppi a livello mondiale, quindi da sempre focalizza la sua strategia sulla centralità del cliente e sulla gestione del risparmio. Quello dei consulenti finanziari è un canale specialistico, collocato all’interno di una banca internazionale e nato per sviluppare un nuovo modello di servizio personalizzato. I nostri professionisti interpretano i bisogni del cliente, offrendogli un servizio di consulenza dedicato e accompagnandolo nelle decisioni più significative della sua vita, personale e lavorativa.

Eccellenza del servizio, professionalità, digitalizzazione e trasparenza sono tra gli elementi distintivi dei nostri consulenti. Questi ultimi hanno fatto sì che la struttura crescesse rapidamente nel corso degli anni. La campagna di recruiting si è concentrata su figure professionali esterne con comprovata esperienza in ambito finanziario, oltre che su un processo di inserimento dall’interno. Oggi la quota di assunzioni dall’esterno ha raggiunto il 70%, grazie all’attrattività del modello».

Quali sono i vostri principali obiettivi di sviluppo, sia nel reclutamento, sia come masse gestite?

Roberto Orlandi: «Stiamo lavorando per raggiungere in breve tempo il nostro obiettivo: costruire una rete che conti 500 consulenti, capace di presidiare in maniera adeguata e capillare il territorio. Per farlo sarà imprescindibile integrare nel nostro processo di crescita la struttura del Credito Valtellinese, che adotterà il modello distributivo del Gruppo Crédit Agricole Italia e svilupperà i mercati in Valtellina e in Sicilia. Questo potenziamento della rete ha l’ambizione di arrivare a gestire masse per 10 miliardi di euro, una cifra che raddoppia gli attuali livelli di asset gestiti».

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Redazione

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