Il calo dell’inflazione è accompagnato dal dilemma della biforcazione tra azioni e obbligazioni. V. Chaigneau, head of research di Generali Investments
- Le aspettative troppo ambiziose di riduzione dei tassi entro la fine dell’anno si sono ridimensionate fino a raggiungere livelli molto più ragionevoli.
- I mercati azionari hanno dimostrato una notevole resistenza al repricing della banca centrale. Questa biforcazione si deve molto al “miracolo dell’intelligenza artificiale” e al crescente ottimismo sull’economia. Tuttavia, in questa fase ancora fragile del ciclo e con il rischio (geo)politico in agguato, il sentiment e il posizionamento rialzista degli investitori, così come la bassa volatilità degli asset di rischio, riflettono un po’ di compiacimento
- Il sottopeso in azioni e credito High Yield è ridotto, tuttavia preferiamo i bucket più sicuri (Investment Grade) nel reddito fisso e manteniamo un sovrappeso tattico in liquidità.
Mentre entriamo nell’ultimo mese del 1° trimestre, il tema dominante di quest’anno è stata la biforcazione tra obbligazioni e azioni: nonostante il riprezzamento da falco delle aspettative di taglio dei tassi, i mercati azionari sono rimasti sulla ripida china positiva di fine 2023. Naturalmente, il rally azionario è rimasto concentrato, sui titoli tecnologici e i semiconduttori (e la novità Nvidia) che hanno rubato nuovamente la scena. Ma la tenuta dell’azionario riflette anche un crescente ottimismo riguardo l’andamento economico, con lo scenario di un atterraggio duro che sta rapidamente svanendo. Questo ottimismo, unito alle difficoltà del percorso verso la disinflazione, ha contribuito a ricalibrare le decisioni della banca centrale. La disinflazione è continuata, ma i dati selezionati supportano l’idea di un “ultimo miglio” più difficile.
La domanda chiave per gli investitori, in futuro, è se gli asset di rischio possano continuare a brillare, anche senza il supporto di tagli dei tassi rapidi e coraggiosi, e con i rischi in agguato sullo sfondo. L’Ucraina ha faticato a difendere le proprie posizioni, Trump vuole ridimensionare la NATO e ha minacciato un massiccio aumento dei dazi sulla Cina. Le elezioni europee di giugno confermeranno l’ascesa dei populisti. In questo contesto, il sentiment e il posizionamento degli investitori potrebbero riflettere un certo compiacimento. Le posizioni azionarie (in rialzo) e di liquidità (in ribasso) non sono estreme né a livello retail né a livello istituzionale, ma leggermente prolungate in questa fase ancora fragile del ciclo.
Manteniamo la nostra previsione di taglio di 100 punti base per la BCE, mentre prevediamo solo tagli di 75 punti base da parte della Fed. I principali sovrappesi si trovano attualmente nell’Investment Grade Credit (buon rapporto rischio/rendimento, gli spread possono ancora restringersi) e nel Cash – quest’ultimo un’opzione difensiva per riconoscere il rischio di un’involuzione dopo il forte rally congiunto azioni-obbligazioni della fine del 2023.
Redazione
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