I dati evidenziano una riduzione del peso dell’usd nel ruolo di divisa di riserva ma una forza non intaccata negli altri key points. L’analisi del team di Pictet

dollaro

La resilienza del dollaro è radicata non solo nella mancanza di alternative immediate, ma anche nella sua profonda integrazione nei mercati finanziari globali e nella fiducia che ispira come asset sicuro. Il dollaro Usa resta la valuta dominante a livello globale, tuttavia, in questa fase appare importante analizzare come viene utilizzata e come la sua posizione sia cambiata nel tempo, considerando anche le sfide emergenti e le dinamiche dei mercati.

Cala il peso come valuta di riserva

Se soffermiamo l’attenzione sulle variabili che indicano una perdita di egemonia da parte dell’usd, il cambiamento più evidente si nota nell’utilizzo del biglietto verde come valuta di riserva. La percentuale di usd destinata a valuta di riserva è passata dal 71% del 2000 al 57% del 2024. Dollaro canadese, dollaro australiano e renmimbi cinese sono le divise che hanno assunto importanza crescente in tale ruolo nello stesso lasso di tempo.

Tutti gli altri indicatori mostrano come l’importanza del dollaro sia invece aumentata nel tempo

La percentuale dei pagamenti globali registrati in dollari è passata dal 46% del 2022 al 49% del 2024; la percentuale globale di debito denominata in dollari dal minimo del 2008 del 29% è tornata al 47% nel 2024; infine, la percentuale di transazioni nel mercato valutario in dollari è rimasta sempre stabile al 45% (essendoci due leg nelle transazioni in valute, la percentuale riportata è una divisione per 2 del valore nominale).

Nel medio periodo è difficile immaginare che il dollaro possa perdere il ruolo di valuta di riserva, anche perché le principali valute concorrenti non condividono le caratteristiche che hanno reso dominante il dollaro. La percentuale del PIL globale più elevata deriva ancora dagli Stati Uniti, nonostante una riduzione negli ultimi anni dovuta alla forte crescita cinese.

Euro e renmimbi, competitors con troppi limiti

L’unica valuta con caratteristiche più vicine a quelle del dollaro è l’Euro, che tuttavia presenta problematiche difficilmente superabili: la maggior parte del debito pubblico in Europa è emessa dagli Stati Membri, non dall’UE, e la crisi dell’eurozona ha danneggiato l’attrattiva della valuta.

Il Renmimbi, invece, ha delle complessità strutturali che non lo rendono utilizzabile come valuta di riserva: il governo cinese mantiene severi controlli sui capitali, rendendo difficile spostare denaro fuori dal paese, e il renminbi è illiquido.

Se gli Stati Uniti riusciranno a mitigare le criticità legate all’uso discrezionale delle sanzioni, alla polarizzazione politica e al debito pubblico in crescita, e ad investire nelle tecnologie di pagamento emergenti per mantenere la loro competitività, il dollaro potrà non solo mantenere, ma anche rafforzare la sua posizione come valuta di riserva globale.


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Rocki Gialanella

Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.