L’evento market mover di giornata è rappresentato dall’audizione in Senato del
presidente dalla Fed, Jerome Powell. I suoi commenti sui tassi e sull’inflazione
potrebbero pilotare il sentiment di mercato, che guarda con una certa
preoccupazione alla reflazione Usa, con l’ennesimo balzo dei tassi sui Treasuries
a dieci anni.

L’agenda macro prevede sempre dagli Stati Uniti i dati sulla fiducia
dei consumatori e i prezzi delle case a dicembre. In Italia l’Istat pubblicherà il
fatturato e gli ordinativi dell’industria sempre riferiti a dicembre. Nel Regno
Unito è atteso il tasso di disoccupazione mentre in Eurozona verrà diffuso il dato
finale sull’inflazione di gennaio.

A livello societario, da monitorare Tim nel giorno del CdA, chiamato ad approvare i conti e ad esaminare la questione nomine.
Sul fronte interno, prorogato fino al 27 marzo il divieto di spostamento tra
Regioni, il Governo Draghi è al lavoro sui nuovi provvedimenti da adottare da
inizio marzo quando scadrà il Dpcm firmato dall’ex premier Conte.

I temi sanitari e gli ultimi sviluppi nella regione del Mediterraneo sono stati al centro del colloquio telefonico di ieri sera tra la cancelliera tedesca Merkel e il premier Draghi in vista del Consiglio EU di giovedì e venerdì prossimi.

Dollaro in calo sui minimi di 6 settimane con gli investitori in attesa
dell’intervento di Powell nel pomeriggio. Il cambio euro/dollaro vale 1,2170,
dollaro/yen a 105,09 ed euro/yen a 127,87.

Balzo dei prezzi del petrolio stamane sulla scia dell’ottimismo per la campagna
di vaccinazione e del lento processo di riassestamento della produzione in Texas
dopo l’ondata di maltempo. Il futures sul Brent guadagna il 1,30% a USD 66,10 il
barile, al Nymex il Wti Usa +1,20% a USD 62,40.

Stamane il Bund future marzo ha aperto in calo di 16 tick a 174,55, il Btp future
guadagna 4 bp a 151,78. Lo spread Btp/Bund riparte da 93 pts, con il
rendimento del nostro Btp decennale allo 0,59%. Prendono il via in mattinata le
aste di fine mese del Tesoro con l’offerta del Ctz settembre 2022 offerto per
EUR 2-2,5 mld.

Alla luce del sindacato della scorsa settimana del nuovo Btp a 10
anni e a 30 anni indicizzato, Via XX Settembre ha deciso di cancellare l’importo
tradizionalmente offerto in Btpei nell’asta odierna. Ieri sera il Tesoro ha fatto
sapere inoltre che in occasione del collocamento a medio lungo di giovedì offrirà
fino a EUR 6,25 mld nel nuovo Btp a 5 anni e nel Ccteu.

Apertura positiva per le borse europee, con i principali indici EU e Piazza
Affari sopra la parità nelle prime battute. In rialzo i titoli bancari, Atlantia, Exor,
Recordati, Tenaris, Eni, Generali, Leonardo, Saipem e Unipol. In calo invece Stm,
Diasorin, Pirelli e Terna.

Azionario asiatico contrastato stamane, orfano della borsa di Tokyo rimasta
chiusa per festività. La borsa di Shanghai cede lo 0,17%, Hong Kong +1,23%,
Sidney +0,86%, Seoul -0,31%. Tra i titoli focus sul colosso bancario HSBC, in
rialzo del 5% dopo che l’istituto ha reso noto di aver riportato utili al lordo delle
tasse, relativi al 2020, in calo del 34% a USD 8,8 mld, ma superiore alle attese
pari a USD 8,3 mld.

HSBC ha inoltre annunciato un dividendo di 15 centesimi per azione, ripristinando le cedole per la prima volta dal terzo trimestre del 2019. Dopo il calo del Nasdaq a Wall Street, i sell off si sono invece accaniti sui titoli tecnologici asiatici: male a Hong Kong Alibaba, Xiaomi e Kuaishou, bene invece Tencent. A Seoul in calo LG Electronics, resiste Samsung Electronics.

Wall Street ha chiuso negativa ieri, in brutta giornata per i titoli tecnologici
con il Nasdaq Composite che ha perso il 2,46%. Tra le vittime illustri Tesla,
affondata dell’8,6%. Le vendite sui titoli Big Tech hanno messo sotto pressione
Apple, Amazon e Microsoft che perdono oltre il 2%.

Lo spettro della reflazione Usa, con i tassi sui Treasuries Usa oltre l’1,37%, ha portato lo S&P 500 a cedere per la quinta sessione consecutiva, chiudendo in calo dello 0,77%. Tiene l’indice Dow Jones in rialzo dello 0,09. Bene Disney +4,4%, mentre Caterpillar e Dow sono saliti entrambi del 3.5%. American Express e Chevron hanno guadagnato rispettivamente il 3,2% e il 2,7%.

Il continuo rialzo dei rendimenti continua a spaventare, facendo temere che la Federal Reserve ritiri gli stimoli monetari straordinari lanciati nell’anno del Covid prima delle attese.


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Redazione

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