Fino a quando persisterà l’incertezza politica nel paese, sarà difificle trovare spiragli per la crescita. Martin Wolburg senior economist di Generali Investments
L’economia tedesca, già scossa, dovrà digerire le conseguenze economiche di altri due scossoni: la vittoria di Trump rende molto probabili dazi generali sulle esportazioni della UE, con l’industria automobilistica tedesca particolarmente nel mirino.
Inoltre, la sua debole coalizione a tre partiti è crollata, la Germania è ora governata da un governo di minoranza. Dovrà negoziare con l’opposizione per quanto riguarda il bilancio del 2025. Ma i conservatori sono disposti a farlo solo in cambio di elezioni anticipate il prima possibile, a gennaio, mentre l’idea iniziale del cancelliere Scholz era un voto di fiducia solo a gennaio, aprendo la strada alle elezioni a marzo.
In caso di mancato accordo, si applicherebbe un bilancio provvisorio basato sulle spese del 2024 ma senza margine di manovra politica. Secondo i sondaggi, i conservatori diventeranno i più forti e probabilmente governeranno con i socialdemocratici o i verdi. Fino ad allora, la Germania sarà in bilico con un’incertezza aggiuntiva che peserà sulla crescita.
Ci aspettiamo che il prossimo governo attui una svolta in alcune aree ma aderisca al freno del debito, anche se potrebbe cercare di aggirarlo mediante fondi speciali in alcune aree, ad esempio la spesa militare.
Nel complesso, abbiamo abbassato la nostra previsione di crescita per la Germania nel 2025 allo 0,3%, dallo 0,5% in modo automatico con rischi ancora al ribasso.
Redazione
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