Stiamo gradualmente aumentando la duration per sfruttare il picco dei tassi. Intervista a Marc Leemans, CFA, Fund Manager Fixed Income – High Yield, DPAM

Mercati DPAM

La qualità complessiva delle obbligazioni high yield è migliorata negli ultimi anni, con circa il 50% che si colloca nel rating BB. Ritenete che questi livelli rendano l’asset class meno rischiosa in caso di recessione?

A livello qualitativo, l’high yield europeo è piuttosto solido. Circa due terzi delle società hanno rating BB, il più alto per l’high yield. Si tratta in genere della parte più resiliente del mercato high yield, anche in caso di recessione. Questa categoria include anche titoli subordinati di aziende investment grade che sono meno inclini a incorrere in problemi in caso di recessione. Ciò contrasta nettamente con l’high yield statunitense, dove circa il 40% delle obbligazioni ha un rating BB, il 40% un rating B e il 20%, un dato relativamente elevato, ha un rating CCC, che solitamente comprende aziende molto a rischio di insolvenze in uno scenario recessivo. Notiamo inoltre che le insolvenze negli Stati Uniti stanno iniziando a crescere e sono superiori a quelle europee.

 

Visti gli attuali livelli di rendimento offerti dagli HY bond, quali duration, settori e aree geografiche, tendete a privilegiare all’interno dei vostri portafogli?

L’attuale livello di rendimento dell’high yield europeo è piuttosto interessante: circa il 7%. Ovviamente, occorre prestare attenzione alla scelta dei crediti, poiché alcuni settori possono registrare un tasso di insolvenza più elevato rispetto ad altri. Rimaniamo ad esempio cauti sul settore immobiliare. Sebbene in alcuni casi sia stato creato del valore, non si può escludere il rischio di ulteriori declassamenti e ristrutturazioni. Inoltre, ci asteniamo dall’investire in nomi altamente ciclici, ad esempio nel settore chimico. Anche in questo caso esistono diversi modelli di business e il credit picking permette di operare scelte informate e accurate. Lo stesso vale per le società di private equity altamente indebitate: se i modelli di business sono solidi, siamo disposti a valutarle, ma evitiamo di selezionare chi ha una capacità debole di generare free cash-flow.

In termini di esposizione geografica, tendiamo a privilegiare le aziende con un’ampia esposizione internazionale. Prevediamo che le insolvenze continueranno ad aumentare negli Stati Uniti, per cui evitiamo anche il debito a basso rating in euro emesso da società statunitensi.

I nostri portafogli sono quindi orientati a società capaci di generare flussi di cassa stabili all’interno dei rating BB e B, dove la necessità di rifinanziamento è per il momento sotto controllo.

Poiché riteniamo che i tassi abbiano quasi raggiunto il massimo, stiamo gradualmente aumentando la duration dei titoli di migliore qualità, per cogliere le migliori opportunità che si presentano.


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Rocki Gialanella

Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.