Il contesto è favorevole all’aggiunta di rischio a patto che si proceda con gradualità e diversificando. Bond Bulletin settimanale a cura del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management
Negli ultimi due Bond Bulletin abbiamo analizzato i solidi fondamentali delle società Investment Grade e High Yield. Questa settimana cercheremo di capire se gli investitori debbano approfittare degli elevati rendimenti all-in e aumentare il rischio all’interno dei portafogli obbligazionari.
Fondamentali
In un’ottica bottom-up, i fondamentali societari sono in ottima salute e, visto il costante miglioramento dei parametri di misurazione, verosimilmente sosterranno i mercati del credito societario. Gli utili al lordo di interessi, imposte e ammortamenti (EBITDA) confermano la loro resilienza e, nonostante un contesto caratterizzato da tassi d’interesse più elevati, le società stanno gestendo bene la propria posizione debitoria. Ciò si osserva in particolare tra le società High Yield che utilizzano la liquidità per ridurre le rate in scadenza nel 2025 e 2026. Sul fronte macroeconomico, le Banche Centrali hanno chiarito che un eventuale taglio dei tassi di riferimento nel corso dell’anno dipenderà dall’andamento dell’inflazione. Nonostante le incertezze che aleggiano sul cammino della disinflazione, le Banche Centrali hanno manifestato una certa disponibilità a tagliare i tassi e questo anche se il mercato del lavoro ha registrato un andamento migliore del previsto. In tale contesto, un taglio dei tassi rafforzerebbe uno scenario fondamentale già positivo.
Valutazioni quantitative
I rendimenti si mantengono elevati in tutti i segmenti obbligazionari, ma gli spread si sono ristretti. Per fare un esempio, nei mercati High Yield, il rendimento minimo è aumentato di 14 punti base (pb) in Europa e di 27 pb negli Stati Uniti. Tuttavia i differenziali, misurati dagli spread rettificati per le opzioni implicite (OAS), si sono ristretti di 56 pb in Europa e di 16 pb negli Stati Uniti. Gli spread bassi non innescano, di per sé, un allargamento. La nostra analisi del mercato Investment Grade statunitense indica che negli ultimi vent’anni, gli spread inferiori a 110 pb sono stati accompagnati nel 50% circa dei casi da extra rendimenti positivi durante i sei mesi successivi. Se da un lato gli spread bassi riducono il margine di errore, dall’altro hanno bisogno di un catalizzatore fondamentale o tecnico per allargarsi. Una parte del rischio di allargamento degli spread è riconducibile alle prospettive in materia di politica monetaria. Con i mercati che, in linea con le proiezioni della Federal Reserve (Fed) statunitense, stanno scontando circa tre tagli dei tassi da parte dello stesso istituto centrale, il principale rischio negativo è rappresentato da un’accelerazione inaspettata dell’inflazione, che indurrebbe le Banche Centrali a rivedere le proprie prospettive di politica monetaria e il mercato a riconsiderare le prospettive di crescita.
Fattori tecnici
I rendimenti all-in più elevati stanno limitando l’offerta di emissioni creditizie poiché le società sono in attesa di un taglio dei tassi da parte delle Banche Centrali per rifinanziare il debito a prezzi più convenienti. Di recente, quando le società si sono rivolte al mercato per raccogliere finanziamenti, le richieste di sottoscrizione per le nuove emissioni hanno spesso superato l’offerta, a testimonianza di una forte domanda da parte degli investitori, desiderosi di assicurarsi rendimenti all-in elevati prima del taglio dei tassi da parte delle Banche Centrali. Ad oggi, gli investitori hanno conferito 3,9 miliardi di Euro nel debito europeo Investment Grade e 912 milioni di Euro in quello High Yield nel 2024. Sull’altra sponda dell’oceano, il debito Investment Grade e quello High Yield statunitense hanno registrato afflussi pari a 8 e 1,1 miliardi di Dollari, rispettivamente. Nell’High Yield, una simile domanda, unitamente alla carenza di offerta, costituisce un forte catalizzatore tecnico e mantiene gli spread ristretti.
Cosa significa per gli investitori obbligazionari?
In un panorama contraddistinto da fondamentali solidi, spread ristretti e possibilità di un taglio dei tassi, è opportuno che gli investitori cerchino di aggiungere il rischio di credito ai propri portafogli? Crediamo di sì, ma procedendo in modo prudente e diversificato. Utilizzando il credito Investment Grade di alta qualità come elemento di base per i portafogli, gli investitori possono cercare di conseguire un rendimento aggiuntivo con il debito High Yield a breve scadenza e utilizzare i mutui ipotecari di agenzia e il debito bancario per distribuire il rischio. Anche se di recente le classi di attivo più orientate al rischio hanno registrato buone performance, la scelta dei titoli rimane cruciale poiché, quando si aggiunge il rischio ai portafogli, le situazioni idiosincratiche rischiano di avere ripercussioni significative sui rendimenti.
Redazione
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