Secondo un nuovo rapporto EFPA Europe, l’86% degli europei considera la propria salute finanziaria una priorità. Tuttavia, il 74% riconosce di avere bisogno di maggiore educazione finanziaria per gestire meglio risparmi, investimenti e pensioni.

Nove europei su dieci considerano la salute finanziaria un aspetto fondamentale della propria vita, ma quasi otto su dieci ammettono di voler migliorare la propria formazione economica personale.

Questi dati emergono dal nuovo rapporto “La salute finanziaria dei cittadini dell’UE – Uno studio quantitativo”, pubblicato da EFPA Europe (European Financial Planning Association) in occasione del suo 25° anniversario.
La ricerca è stata presentata durante la conferenza “Alfabetizzazione finanziaria e consulenza professionale: promuovere fiducia, protezione e benessere”, organizzata in collaborazione con BETTER FINANCE.

Lo studio, condotto su 14.318 cittadini di 12 Paesi europei, analizza abitudini di risparmio, gestione del denaro e pianificazione pensionistica, evidenziando anche il ruolo cruciale dei consulenti finanziari.

La mappa della salute finanziaria in Europa

EFPA Europe ha elaborato una mappa europea della salute finanziaria percepita, con un punteggio medio di 4,3 su 7.

  • Polonia (4,6), Regno Unito (4,5) e Germania (4,4) guidano la classifica.

  • Slovacchia, Svezia, Spagna e Francia si collocano su valori intermedi (4,2–4,3).

  • Italia (4,1) e Ungheria (3,9) mostrano invece maggiore vulnerabilità finanziaria.

Il dato più allarmante riguarda la scarsa consapevolezza economica: solo l’11% degli intervistati conosce con precisione il proprio reddito e appena il 9% tiene una contabilità dettagliata delle spese.

Educazione finanziaria: una priorità per il 74% degli europei

Il 74% dei cittadini europei ritiene necessario ampliare le proprie competenze economiche, soprattutto in ambiti come:

  • investimenti,

  • pianificazione pensionistica,

  • fiscalità personale.

Questa esigenza evidenzia l’importanza di programmi di alfabetizzazione finanziaria e di consulenza indipendente, elementi chiave per una gestione più consapevole del denaro.

Dove investono gli europei?

Gli europei mostrano una netta preferenza per soluzioni a basso rischio:

  • 51% mantiene i risparmi su conti correnti o depositi;

  • solo 22% investe in fondi, azioni o ETF;

  • 10% sceglie criptovalute o asset digitali;

  • 6% investe nel settore immobiliare.

Solo il 36% risparmia con regolarità, mentre il 78% riesce a farlo saltuariamente. Esistono forti differenze tra i Paesi: nella Repubblica Ceca l’86% risparmia almeno occasionalmente, contro il 65% dell’Ungheria, fanalino di coda.

Il ruolo della consulenza finanziaria indipendente

Il 58% degli europei si affida ancora a banche, assicurazioni o reti di consulenti a provvigione, con picchi in:

  • Italia (68%),

  • Francia (69%).

Solo il 17% utilizza consulenti a parcella (fee-only), mentre il 21% sceglie un modello misto (commissioni + parcella).

In Repubblica Ceca, il 34% preferisce consulenti indipendenti, contro appena il 3% della Germania, dove però il 31% utilizza piattaforme digitali di consulenza, un dato nettamente superiore alla media europea (18%).

Dichiarazione di Emanuele Carluccio, Presidente EFPA Europe

“Questo rapporto dimostra che la salute finanziaria non dipende solo dal reddito, ma soprattutto da abitudini, pianificazione e accesso a una consulenza di qualità.
Le differenze tra Paesi evidenziano come strumenti educativi efficaci e una consulenza indipendente possano migliorare significativamente la fiducia e il benessere dei cittadini.
EFPA continuerà a promuovere una cultura finanziaria solida e accessibile in tutta Europa, perché gestire bene il denaro significa anche vivere con maggiore serenità e sicurezza.”


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