Si è svolta il 3 e 4 ottobre la 15° edizione di Efpa Italia Meeting, che quest’anno, tra i tanti temi ha puntato in maniera particolare sulla finanza comportamentale, considerata un elemento di sempre maggiore importanza nella relazione con il cliente, soprattutto alla luce dell’attuale contesto socio-economico.

«Con la scelta di questo tema», ha affermato,  Nicola Ardente, vicepresidente di Efpa Italia, «la Fondazione ha voluto evidenziare l’importanza per i professionisti della consulenza finanziaria di tornare ai fondamentali e di aggiornarli, sempre, in un contesto particolarmente complesso per la professione in cui la competenza si conferma un valore rilevante nella relazione con il cliente. Per i professionisti del risparmio, l’attenzione alle “basi” rappresenta il primo passo verso l’eccellenza. L’apprendimento continuo, la costanza, l’applicazione, l’aggiornamento sono e rimarranno sempre le chiavi del successo».

finanza comportamentale

E proprio sulla finanza comportamentale è stato di grande interesse l’intervento di Nicola Ronchetti, founder e ceo di Finer Finance Explorer che, nella sessione “Finanza comportamentale: dalla teoria alla pratica”, ha presentato gli esiti dell’indagine della sua società che ha coinvolto un campione rappresentativo di 5.390 tra consulenti e professionisti bancari, certificati e non, e di più di 9 mila clienti, per indagare il livello di conoscenza e applicazione dei principi di questa fondamentale tecnica. «Dai risultati emersi, il 66% dei professionisti intervistati dice di conoscere i principi della finanza comportamentale (il 79% dei professionisti è in possesso di certificazione Efpa), ma poi solo il 34% li applica concretamente. Tra i clienti, invece, il livello di conoscenza è molto basso (17%). I professionisti, poi, hanno dichiarato di ricorrere alla finanza comportamentale specialmente nella relazione con il cliente e molto meno nella costruzione del portafoglio. Segno, dunque, che c’è ampio potenziale di crescita da questo punto di vista».

«Non solo teoria»

Enrico Maria Cervellati, founder e ceo di Emc3 Solution, commentando le conclusioni emerse dalla ricerca Finer, si è interrogato sulle diverse strade da percorrere per aumentare tra i professionisti la percezione del valore aggiunto portato dalla finanza comportamentale nella relazione con il cliente, prendendo in considerazione le differenze del mercato italiano rispetto ai più recenti studi internazionali. «La maggior parte dei Cf italiani si ferma all’insegnamento teorico, mentre occorre insistere sul lato pratico per la messa a terra delle tecniche della behavioral finance. Per un rapporto più proficuo con i clienti, i professionisti del risparmio sono sempre più chiamati a evolversi in veri e propri “coach comportamentali”, soprattutto oggi alla luce delle sfide dell’Ai».

Molto interessante anche l’intervento di Paolo Legrenzi, professore emerito di psicologia cognitiva presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ha portato un contributo sulla teoria del Wysiati (What You See Is All There Is) che ha ispirato questa edizione dell’Efpa Italia Meeting, lasciando ai consulenti presenti in sala un messaggio ispiratore sull’importanza di farsi portatori di educazione finanziaria attraverso il meccanismo della fiducia.

Inquinamento, una guerra

Su un tema totalmente diverso, ha destato molto interesse anche l’appassionato intervento di Enrico Giovannini, direttore scientifico di Asvis, con il seminario dal titolo “Sostenibilità: quo vadis?”. Al centro di questa sessione il tema della transizione ecologica quale driver per le scelte future e il ruolo proattivo della consulenza finanziaria nel guidare e sostenere questo cambiamento. In particolare, Giovannini, dopo avere ricordato che ogni anno 300 mila persone in Europa muoiono per malattie collegate all’inquinamento («peggio di una guerra») ha sottolineato che «la finanza deve assicurarsi che il credito sia destinato non solo alle imprese sostenibili, ma a quelle che si impegnano alla transizione», a beneficio delle generazioni future, in aderenza a quanto previsto dalla legge costituzionale dell’11 febbraio 2022, che ha modificato gli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana introducendo la tutela dell’ambiente tra i principi fondamentali della nazione e affermando il concetto di giustizia tra generazioni.

Infine, l’intervento di Emanuele Maria Carluccio, presidente di Efpa Europe, che ha illustrato l’evoluzione del sistema di certificazione Efpa, con la nuova struttura dell’esame Efp per “blocchi” di qualifiche monotematiche e le nuove certificazioni specialistiche in materia di intelligenza artificiale, previdenza, finanza comportamentale, investimenti alternativi e il livello Esg expert, richiamando i valori della formazione qualificata e permanente, incentivando tutti coloro che hanno già intrapreso il percorso formativo Efpa e chi si accinge a farlo.

 


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