Secondo Elena Bargossi, senior sales manager di Schroders, nonostante i problemi attuali delle commodity energetiche, il futuro è ancora legato alla sostenibilità. E chi investe sul lungo periodo ne deve tenere conto
In un ambiente caratterizzato da uno shock alle risorse naturali, quali sono gli sviluppi fondamentali in ambito della sostenibilità?
«In questo ambito bisogna distinguere nettamente fra un orizzonte di breve periodo e uno di più ampio respiro. Sicuramente nell’immediato alcune aziende impegnate nella transizione hanno subito uno shock negativo a causa dei prezzi delle materie prime. Pensiamo, ad esempio, ai produttori di batterie per auto elettriche, che si sono trovati a pagare cifre molto più elevate per i metalli. L’impatto sulle quotazioni si è fatto sentire offrendo anche opportunità a gestori con un forte focus su uno stock picking attivo come siamo noi. Sul medio-lungo periodo, però, il tema della sostenibilità, in particolare la transizione verso un paradigma net zero in termini di emissioni, rimane imprescindibile. In verità avere corsi delle commodity più elevati a lungo, come ci aspettiamo che sarà, renderà diverse tecnologie verdi più convenienti. Pensiamo, ad esempio, al costo-opportunità di guidare un’auto elettrica rispetto a una tradizionale. Oppure al fatto che corsi così elevati del gas avvicinano il momento in cui l’idrogeno verde risulterà competitivo».
Come pensa che la difficilissima situazione geopolitica impatterà la transizione verso un modello più sostenibile?
«Anche in questo caso bisogna distinguere fra breve e medio-lungo periodo. Nell’immediato, ovviamente, bisogna fare fronte alla necessità di garantire le fornitura di energia a costi ragionevoli a consumatori e imprese. Ovviamente, si tratta di un problema che è particolarmente sentito dai paesi dell’Unione Europea. Questi ultimi peraltro si trovano con un grado di dipendenza dalla Russia molto diversificato. Nel suo complesso però l’Ue si approvvigiona in Russia rispettivamente per il 45%, il 27% e il 46% del gas, del petrolio e del carbone importati. Si dovrà convivere con misure contrarie alle politiche degli ultimi anni, come ad esempio la riapertura di alcune centrali a carbone. In futuro, però, proprio per garantire la stabilità e l’indipendenza delle fonti energetiche, la transizione rimane un obiettivo ineludibile, in primis per l’Europa»
Su quali specifici mega-trend state puntando?
«Un tema per noi fondamentale è quello delle infrastrutture, che si articola in una serie di questioni cruciali. Ad esempio, investimenti enormi saranno necessari per migliorare lo stoccaggio e la distribuzione dell’energia prodotta da fonti sostenibili. Un altro tema importantissimo è rappresentato dall’elettrificazione dei consumi energetici. Anche in questo caso esso si può declinare in diverse maniere. Pensiamo al processo di sostituzione del gas con elettricità e pompe di calore nei riscaldamenti domestici. Oppure dall’altra parte ovviamente l’adozione di massa dell’auto elettrica da parte dei consumatori»
Redazione
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