C’è una nuova voce, silenziosa ma impossibile da ignorare, che si sta affermando nel panorama dell’arte e del design contemporaneo: quella di Elena Brovelli.

Senza parlare, senza esporsi, senza ricorrere ai linguaggi tradizionali dell’arte, riesce a costruire una narrazione potente fatta di gesti, tessuti e rituali.

Milanese di nascita, con radici profonde sul Lago Maggiore, Brovelli non dipinge né scolpisce. Eppure, le sue creazioni – grandi composizioni tessili tridimensionali – vibrano come presenze spirituali nello spazio. Le sue opere non si osservano soltanto: si vivono, si attraversano, si abitano con il corpo e con lo sguardo interiore.

Il suo processo creativo è simile a un rito: il tessuto viene piegato, tirato, cucito, mentre l’artista si muove in silenzio, spesso accompagnata da musica in stato di trance. Ne nascono portali sensoriali, luoghi sospesi tra materia e meditazione.

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Elena Brovelli – Touch her Soul
credit Gallery Elena Brovelli

Touch Her Soul una cerimonia collettiva

Durante la scorsa Milano Design Week, Brovelli ha presentato Touch Her Soul, una mostra immersiva che ha occupato oltre 800 mq tra installazioni e performance. Il pubblico è stato invitato a vivere un’esperienza emotiva e multisensoriale, lontana dalle logiche dell’intrattenimento e più vicina a una cerimonia collettiva.

A questa esposizione ha fatto seguito una mostra satellite all’Amedia Hotel Milan – Trademark Collection by Wyndham, dove le sue opere sono entrate in dialogo con gli spazi dell’hospitality di design, trasformandoli in luoghi di riflessione. Il 12 giugno, nello stesso hotel, si terrà l’evento Mystic Art Cocktail, un’esperienza su invito che unisce arte contemporanea, ritualità e dimensione esperienziale.

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Elena Brovelli – Touch her soul
credit Gallery Elena Brovelli

Anche il mondo del design industriale ha riconosciuto la forza del suo linguaggio. Porsche ha scelto Brovelli per reinterpretare materiali iconici dei suoi interni, dando vita a una scultura concettuale che fonde lusso, velocità ed eleganza in un’unica espressione artistica.

Elena Brovelli, arte e impegno sociale

Ma l’arte di Brovelli non si ferma all’estetica. La sua sensibilità l’ha portata a collaborare con realtà impegnate nel sociale. Le Fondazioni De Marchi e FIRA l’hanno selezionata per aste benefiche e mostre dedicate alla salute femminile e alla ricerca, sottolineando la dimensione etica del suo lavoro.

Il suo nome si sta diffondendo rapidamente. I media italiani e internazionali la segnalano come una figura da tenere d’occhio. Le sue opere sono già presenti in collezioni private in Italia, Svizzera ed Emirati Arabi, e presto saranno protagoniste di nuove mostre a Parigi, Berlino, Monaco e Innsbruck.

Schiva, misteriosa, Brovelli non concede interviste. Preferisce comunicare attraverso il gesto, lasciando che sia il corpo a parlare e l’opera a custodire il messaggio. È proprio questa sua capacità di sfuggire alle logiche della visibilità che la rende, paradossalmente, irresistibile.