Solo la Francia è ben attrezzata grazie alla produzione nucleare. Germania, Spagna e Italia presentano molti punti deboli. Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS WM in Italia

Attualmente le utility elettriche stanno vivendo una fase di crescita significativa, questa volta per alimentare l’intelligenza artificiale e per soddisfare le esigenze legate alla rilocalizzazione della produzione e all’automazione. Un singolo chip per l’intelligenza artificiale di NVIDIA può consumare quanto una famiglia statunitense. Infatti, i data center, che possono utilizzare oltre 500mila chip, sono spesso collocati vicino alle linee di trasmissione e agli impianti di generazione e possono consumare tanta energia quanto intere città.
Gli sviluppatori di data center e gli «hyperscaler», come Google, Microsoft e Amazon, hanno stipulato accordi per acquistare energia nucleare al fine di alimentare i propri consumi. Dalle automobili ai sistemi di riscaldamento con pompe di calore, dai processi industriali ai robot, sempre più aspetti della vita quotidiana si stanno spostando verso l’elettricità. L’era dell’elettrificazione iniziata lo scorso secolo continua. Stiamo entrando in un periodo in cui la domanda di elettricità nelle economie avanzate dovrebbe crescere del 2-3% l’anno, più velocemente della crescita economica.
Il rovescio della medaglia è che siamo profondamente dipendenti dall’elettricità: basta un blackout per paralizzare intere città. Nel 2025 la Spagna ha vissuto un’interruzione di corrente che ha lasciato milioni di persone senza luce, bloccando trasporti, ospedali e comunicazioni. Eventi simili si sono verificati nel 2003 anche in Italia e negli Stati Uniti, dimostrando fino a che punto la nostra vita quotidiana (dal lavoro ai servizi essenziali) dipenda dall’energia elettrica.
La sicurezza energetica è quindi cruciale. Da questo punto di vista, l’Europa appare vulnerabile: tra le grandi economie solo la Francia ha una forte produzione nucleare, mentre alcuni Paesi, come l’Italia, la Germania e in prospettiva la Spagna, se ne sono privati. Sicuramente l’Europa ha investito molto nell’efficienza energetica e nelle rinnovabili, ma senza smarcarsi dalla dipendenza dai combustibili fossili, con conseguenti costi energetici elevati e implicazioni geopolitiche ben note. In questo contesto, le utility presentano un profilo interessante, trainate dalla transizione energetica e dall’elettrificazione. Anche la domanda di rame, fondamentale per reti e veicoli elettrici, dovrebbe continuare a crescere più rapidamente del PIL a beneficio di produttori e minerari
Rocki Gialanella
Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.

