All’ultima edizione del Meeting di Efpa Italia, dedicato all’“Alternative intelligence”, è stato uno degli interventi che hanno destato maggiore interesse nella platea di consulenti finanziari. Enrico Maria Cervellati, professore associato di finanza aziendale presso la Link Campus University di Roma, professore aggregato presso l’Università La Sapienza di Roma, e ceo e fondatore di Emc3 Solution (il nome della società viene dall’equazione di Einstein E=mc2, potenziata al cubo, ma rappresenta, non per caso, anche le iniziali del leader della società), ha raccontato come sarà il consulente del futuro. La tecnologia e l’intelligenza artificiale (Ai) cambieranno profondamente il ruolo e il modo di operare dei professionisti. Finora si era parlato di rivoluzione tecnologica soprattutto nella gestione, ma una disruption di notevole importanza toccherà anche agli advisor, cioè quelle persone che sono a contatto con il cliente finale e che hanno il compito di guidare gli investitori in un mondo difficile da interpretare nel quale il consulente finanziario dovrà avere a breve un ruolo sempre più importante e complesso. Non sarà sufficiente solo l’empatia, come molti ritengono, ma occorrerà avere una preparazione multidisciplinare che richiederà impegno e attenzione.

«Emc3 Solution nasce come società il cui scopo è soddisfare le esigenze di consulenza e formazione in ambito finanziario e in particolar modo per quanto riguarda il settore del private banking», afferma Cervellati. «L’obiettivo è, attraverso la valorizzazione dei nostri docenti, diffondere una maggiore cultura finanziaria in chi opera in questo ambito. Da una parte, puntiamo in maniera decisa su un core di competenze che potremmo definire come hard skill e, tra esse, possiamo, ad esempio, citare lo studio delle caratteristiche matematiche e statistiche dei derivati o l’approfondimento di varie tecniche di risk management. Ma molti dei nostri insegnanti si focalizzano sulle cosiddette soft skill. È infatti fondamentale per un consulente finanziario conoscere e gestire al meglio l’emotività propria e dei clienti per potere così ottenere una relazione più soddisfacente con essi. Da tale esigenza nasce la nostra collaborazione con uno psicoterapeuta professionista».

Quali sono le caratteristiche più importanti del vostro approccio?

«Il nostro approccio viene da lontano e trae origine dalle tecniche utilizzate nella finanza comportamentale. In particolare, abbiamo identificato quattro tipologie di investitori che abbiamo definito guardiani, idealisti, razionali e intraprendenti. I suddetti profili possono venire applicati, sia ai clienti, sia ai banker stessi. Nel primo insieme troviamo persone caratterizzate da una forte prudenza e da una consistente allocazione in liquidità e titoli di stato. Il secondo cluster, invece, comprende coloro che investono seguendo i propri valori. Essi non si limitano solamente e tipicamente all’acquisto di fondi Esg, ma mostrano spesso anche una marcata predisposizione a comprare fondi tematici che puntano su ambiti che soddisfano le loro necessità ideali. L’investitore razionale è tipicamente colui che sceglie in base all’uso di strumenti analitici quanto più sofisticati possibile. Infine, nel segmento caratterizzato dall’etichetta di intraprendente rientra un ulteriore profilo: in quest’ultimo caso troviamo, infatti, investitori che potremmo definire sensibili allo story-telling. Molto spesso essi vogliono rischiare i propri capitali in aziende innovative e nuovi trend in forte crescita: basti pensare, ad esempio, al settore dell’intelligenza artificiale. Ciò viene fatto, però, principalmente a causa dell’interesse per le prospettive future più che in base a complesse analisi numeriche»

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Boris Secciani

Nato a Bologna nel 1974, a Milano ho completato gli studi in economia politica, con una specializzazione in metodi quantitativi. Ho cominciato la mia carriera come broker di materie prime negli Usa, per poi proseguire come trader sul forex. Tornato in Italia ho partecipato come analista e giornalista a diversi progetti. Sono in FONDI&SICAV dalla sua fondazione, dove opero come Responsabile dell'Ufficio Studi. I miei interessi si incentrano soprattutto sul mondo dei tassi di interesse e del reddito fisso, sulla gestione del rischio di portafoglio e sull'asset allocation.