L’intervista a Manraj Sekhon, Franklin Templeton Emerging Markets Equity

 

franklin templeton sui bond e sull'economia e i consumi

Nel vasto universo delle azioni dei mercati emergenti, i titoli asiatici e dell’Europa orientale sembrano i più promettenti per i prossimi anni. Siete d’accordo con questa view o preferite altri settori?

Manraj Sekhon, Franklin Templeton

Mentre la ripresa continua a diffondersi tra i mercati emergenti, con in testa lAsia orientale, migliora la visibilità degli utili. Consentendo un ampliamento della performance del mercato.

Molte società hanno messo a segno un’esecuzione di successo durante la pandemia. E dovrebbero emergere dalla crisi in posizione più forte rispetto alla concorrenza. E non solo tra i vincitori del Covid-19 riconosciuti comunemente.

Continuiamo a monitorare attentamente il ritmo della ripresa nelle società che giudichiamo di buona qualità. Ma il cui valore intrinseco è stato oggetto di una correzione molto maggiore di quanto meritasse l’impatto limitato di breve termine.

L’Asia orientale è ancora ben piazzata per guidare i mercati globali. La Cina dovrebbe essere l’unico Paese ad aver realizzato una crescita del PIL nel 2020, con il sostegno di un’economia interna diversificata trainata da innovazione e digitalizzazione.

Continuiamo a vedere emergere società di ottima qualità ben piazzate per beneficiare del consolidamento in corso del mercato e del boom dei consumi interni. Taiwan e Corea del Sud beneficiano della crescita strutturale nell’hardware informatico (IT). Oltre che della diversificazione delle catene globali di forniture per la tecnologia.

La tensione geopolitica tra Cina e Stati Uniti resta un ostacolo chiave destinato a persistere indipendentemente da chi sia il presidente degli Stati Uniti. Benché ciò stia portando a uno sganciamento dei due Paesi nel settore tecnologico, abbiamo visto una costante liberalizzazione nei mercati finanziari cinesi che sta trainando un aumento della proprietà straniera.

La regione ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud-est Asiatico) e l’India sono rimaste indietro per quanto riguarda la normalizzazione dopo il COVID-19. Ma ora si stanno gradualmente riaprendo, con una ripresa economica sostenuta da fattori demografici favorevoli costituiti da una popolazione più giovane e meno fragile.

Potenzialmente una crescita più rapida del PIL dovrebbe tradursi in una performance futura positiva dei titoli dei mercati emergenti. Pensate che questa correlazione sia ancora valida o che ci siano altre variabili più importanti che influenzeranno le prestazioni?

La tesi per investimenti esteri diretti beneficia del cambiamento normativo e della diversificazione delle catene di fornitura globali. Mentre lo spazio notevole disponibile per una crescita dei consumi a partire da un basso livello di base è a sua volta di buon auspicio in un arco temporale più lungo.

Le sfide affrontate nel 2020 hanno sottolineato i vantaggi strutturali e altri trend secolari benefici in mercati emergenti, di buon auspicio per il 2021. La resilienza di mercati chiave in Asia orientale durante la crisi, unita alla loro abilità nel capitalizzare su spostamenti secolari verso la nuova economia, dovrebbe trainare una forza costante l’anno prossimo.

Paesi arretrati tra i quali India e Brasile beneficeranno probabilmente di un contesto accomodante esclusivo di tassi reali negativi (e una valuta sottovalutata in Brasile), uniti agli sforzi correnti per le riforme e un eccesso di capacità nell’economia, che dovrebbero dare impulso alla crescita.

Quest’ampliamento della ripresa economica dovrebbe continuare a trainare una maggiore visibilità degli utili nel 2021. E ammontare a un’opportunità interessante nei mercati emergenti complessivi, sia in una prospettiva tattica di breve termine sia strutturalmente.

Secondo noi la presenza di tanti mercati diversi che in questo panorama offrono contemporaneamente possibilità d’investimento interessanti, singolarmente e complessivamente, schiude una possibilità d’investimento eccezionale.


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.