Intervista a Claudia Calich, gestore di M&G (Lux) Emerging Markets Bond Fund

Quali sono i fattori che hanno penalizzato la performance dei bond emergenti negli ultimi mesi?

A livello macro l’invasione della Russia avrà come conseguenza di breve termine l’inizio di un rallentamento economico in vari Paesi.

Il recente aumento dei prezzi delle commodity, in particolare del settore energetico e di alcune materie prime alimentari, porterà a una crescita significativa dell’inflazione. E avrà un impatto negativo sui consumatori meno abbienti, riducendone il reddito disponibile.

Ciò naturalmente si riflette sul piano sociale e vari Paesi stanno tentando di minimizzare questo impatto con il potenziamento di aiuti economici, sussidi o riducendo le tasse sui prodotti energetici.

Quale asset allocation per regioni/Paesi/scadenze/rating state prediligendo e quale evoluzione ritenete sia plausibile nei prossimi mesi per l’universo delle obbligazioni emesse dai Paesi emergenti?

Abbiamo ridotto l’esposizione ad alcuni mercati che subiranno indirettamente il conflitto in Ucraina e che non hanno riprezzato molto a seguito dell’invasione della Russia. Un esempio è costituito dalle obbligazioni egiziane, dove la banca centrale aveva mantenuto inizialmente gli stessi livelli di scambio per la valuta, nonostante un probabile impatto negativo sulla bilancia dei pagamenti del Paese.

Hanno poi svalutato la moneta di circa il 18% e alzato i tassi d’interesse di 100 punti base, quindi torniamo a guardare al mercato più da vicino. Vediamo anche opportunità con il recente sell-off.

Più in generale, crediamo ci siano opportunità ad alto rendimento su alcuni esportatori di petrolio in Africa e Medio Oriente e sul credito di aziende importatrici di materie prime legate all’economia americana.