Nell’equity europeo continua ad avere senso accettare un certo premio per la qualità e la prevedibilità, invece di acquistare molto più rischio. Franz Weis, managing director e Co-Responsabile delle strategie azionarie europee di Comgest

Franz Weis, Comgest

Nel decennio 2009-2019 il mercato azionario europeo ha sottoperformato quello statunitense e l’indice Msci World di cui fa parte. Credete che i tempi siano maturi per sperimentare un’inversione di tendenza?

Il 2020 è stato un anno anomalo. Abbiamo vissuto una terribile pandemia, con tragiche perdite per alcuni, e severe restrizioni alla quotidianità di tutti. L’impatto sull’attività economica è stato sostanziale, e le aziende europee hanno subito un grave declino della loro attività. Per le aziende dell’indice MSCI Europe, è probabile che le vendite diminuiscano del -10%, peggio che durante la crisi finanziaria globale. In particolare, sono stati colpiti il settore dei viaggi, il retail e l’alberghiero. Non sorprende quindi che quest’anno gli utili societari diminuiranno. Guardando ai numeri relativi all’MSCI Europe, negli ultimi 10 anni l’azienda media europea ha faticato a generare una crescita significativa degli utili. A causa della crisi sanitaria e della crisi economica che ne è seguita, gli utili delle aziende nell’MSCI Europe sono stati rivisti al ribasso fino al -25%. Anche le aziende in crescita di qualità hanno subito un impatto negativo, ma si stanno dimostrando molto più resilienti e hanno visto una revisione al ribasso di “solo” il 15%.

 

A vostro avviso, quali paesi e settori hanno le maggiori chance di guidare le performance dell’equity europeo nel prossimo decennio?

 

La situazione è molto incerta. Siamo ancora nel bel mezzo della seconda ondata e non sappiamo quanto saranno efficaci le misure di lockdown. L’annuncio di vaccini altamente efficaci è molto incoraggiante, ma ci vorranno diversi mesi prima che significative sacche della popolazione ne abbiano accesso. Inoltre la Brexit resta un tema aperto e, anche se il nuovo presidente degli Stati Uniti sembra più diplomatico e meno incline al conflitto, diversi conflitti commerciali non sono stati risolti. In un ambiente come questo, in cui le aspettative di recupero degli utili sono elevate, ma le prospettive rimangono piuttosto incerte, continua ad avere senso accettare un certo premio per la qualità e la prevedibilità, invece di acquistare molto più rischio. Il consenso prevede già un forte rimbalzo dell’attività economica nel 2021 e si prevede che le vendite aumenteranno fortemente il prossimo anno, del +7% per le aziende dell’MSCI Europe, la crescita più forte dalla ripresa dopo la crisi finanziaria del 2010. Anche nel difficile anno in corso, le aziende quality growth continueranno a crescere, del +7%. E il prossimo anno si prevede che aumenteranno le loro vendite fino al +16%.  Alcuni nomi beneficeranno dell’attesa ripresa: basti pensare a Temenos che ha registrato un calo delle vendite di licenze del -41% in nel primo semestre perché le banche erano impegnate ad affrontare la crisi e hanno rinviato il rinnovo delle infrastrutture informatiche. Ma soprattutto, i titoli più colpiti dalla crisi beneficeranno enormemente di un ritorno alla normalità: per esempio, Ryanair e WizzAir.

 


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Redazione

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