Yen, la normalizzazione delle sue quotazioni potrebbe spingere altri settori della Borsa nipponica. L’attenuazione del momento favorevole ai titoli value e il riequilibrio della valuta riporteranno l’attenzione su aziende dotate di motori endogeni per la crescita degli utili. Richard Kaye, Portfolio Manager del fondo Comgest Growth Japan di Comgest

La profondità e ampiezza del mercato giapponese – una volta esauriti gli effetti distorsivi dello yen debole e della rotazione “Value” – lo rendono particolarmente interessante per gli investitori globali alla ricerca di diversificazione rispetto agli Stati Uniti.
Sebbene permangano incertezze legate alla politica monetaria e al ciclo elettorale, il dialogo con il management delle aziende ci dà fiducia nella capacità delle imprese di generare rendimenti superiori alla media, anche in un contesto globale.
Riteniamo che, con l’attenuarsi della tendenza “Value” e la normalizzazione dello yen che porterà a un calo degli utili complessivi in Giappone, la crescita costante degli utili delle aziende con motori endogeni tornerà al centro dell’attenzione del mercato.
La Federal Reserve ha avviato il suo ciclo di tagli dei tassi di interesse, mentre, la Bank of Japan ha nuovamente deciso di non modificare la propria politica monetaria. Quella che viene comunemente chiamata la tendenza “Value” del mercato giapponese è risultata correlata ai rendimenti dei Treasury statunitensi sin dal periodo Covid, registrando quindi il suo momento di maggiore forza tra il 2021 e il 2023. Sebbene stia ancora sovraperformando da inizio anno, ha recentemente mostrato segnali di indebolimento, anche in seguito all’ultima decisione della Federal Reserve.
Guardando avanti, con l’elezione del nuovo leader del Partito Liberal Democratico al governo del Giappone, si rinnova l’attenzione verso le riforme amministrative, la crescita, la difesa e il rilancio demografico
Prevediamo che questi temi mettano in luce i punti di forza delle aziende giapponesi, molte delle quali stanno già trasformando il modo in cui opera il Paese – grazie a innovazioni nel commercio al dettaglio, nell’energia e nell’efficienza dei processi – oltre a sostenere la crescita della classe media asiatica.
La varietà di temi disponibili nel mercato giapponese resta significativa e, a nostro avviso, i recenti trimestri hanno distorto i flussi di capitale allontanandoli da questi settori, a causa della forte concentrazione su titoli legati allo “yen debole”.
Stiamo inoltre identificando opportunità oltre i temi legati ai semiconduttori – che restano forti, per la chiara domanda finale – ma anche grazie alle competenze uniche delle aziende, come Lasertec, specializzata nell’ispezione dei photoblank.
Il titolo SoftBank è stato sostenuto dalla forte performance e dalle aspettative su ARM, di cui possiede una partecipazione del 90%, e dalla sua esposizione a OpenAI. A lungo termine, riteniamo che SoftBank sia stata ampiamente sottovalutata dal mercato e che meriti una rivalutazione, anche qualora ciò non avvenga per i motivi attuali.
Il titolo Daifuku ha reagito positivamente ai solidi risultati trimestrali, trainati soprattutto da ordini record legati alla domanda di robot per la movimentazione dei wafer da parte di TSMC.
Redazione
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