Intervista a Paul Middleton, Global Equity Portfolio Manager di Mirabaud AM

Dopo aver sovraperformato per 12 degli ultimi 13 anni, cosa vi aspettate dall’equity Usa per i prossimi anni?

Nell’ultimo decennio gli Stati Uniti sono cresciuti molto più velocemente rispetto al resto del mondo in termini di utili. In particolare, dal 2010 al 2022, gli USA hanno registrato una crescita degli utili pari a +8,4% rispetto all’indice mondiale che è cresciuto del +5%.
Tra le motivazioni dietro questa crescita bisogna considerare che il 28% dell’indice MSCI US in termini di capitalizzazione di mercato è costituito dal settore tecnologico (esclusi i servizi di comunicazione), mentre in Europa (escluso il Regno Unito) il Tech copre solo l’8,3%.
Inoltre, una delle ragioni strutturali della sovraperformance degli USA è legata alla crescita del 12% riportata dal comparto tecnologico americano. Questo squilibrio strutturale in termini di sovraperformance degli utili è destinato a persistere. Nel 2024 il settore dovrebbe registrare una crescita degli utili dell’11%. Mentre gli utili dell’indice MSCI World dovrebbero rimanere invariati.
Tuttavia, dobbiamo anche tenere conto delle valutazioni. E questo porta a ridurre una parte delle differenze. Il settore tecnologico statunitense non è a buon mercato: viene scambiato a un multiplo di 29 volte gli utili, nettamente superiore alla sua media quinquennale di 24x, nonostante la debole performance dei titoli dello scorso anno e il corrispondente de-rating. In teoria, l’Europa presenta un maggiore margine di rialzo delle valutazioni. Ma riteniamo che vi sia anche un maggiore rischio sugli utili e una maggiore ciclicità.
Adottiamo un approccio tematico per assicurarci di investire dove ci sono fattori favorevoli per la crescita. I sottotemi che stanno accelerando, come l’intelligenza artificiale o l’onshoring, sono incentrati negli Stati Uniti. E preferiremmo quindi aumentare l’esposizione in caso di contraccolpi.
Alcuni studi ipotizzano che la graduale diffusione dei progressi tecnologici guidati dall’IA dovrebbe dare una spinta alla produttività degli Stati Uniti. L’intelligenza artificiale riporterà il dominio del mercato azionario Usa?
L’intelligenza artificiale è uno dei temi chiave che sta rendendo il mercato statunitense più interessante per gli investitori, ma non è l’unico. Abbiamo un’esposizione a nomi come Nvidia e Broadcom.
Negli ultimi due anni, inoltre, gli Stati Uniti hanno aumentato in modo massiccio la spesa fiscale attraverso l’IRA, il Chips Act e l’IIJA. Questo sostiene i nomi del settore immobiliare e delle infrastrutture a cui siamo esposti, ad esempio Watsco, il principale distributore di apparecchiature HVAC negli Stati Uniti, che sta beneficiando dell’aumento dei requisiti di efficienza delle unità di condizionamento e del passaggio alle pompe di calore.
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

