La ‘concentrazione del rialzo’ sta creando enormi opportunità tra le società rimaste indietro. Intervista a Christophe Foliot, fund manager dell’Edmond de Rothschild Fund US Value

Dopo aver sovraperformato per 12 degli ultimi 13 anni, cosa si aspetta dall’azionario statunitense per i prossimi anni?
Quest’anno stiamo assistendo a un’incredibile divergenza tra titoli growth e value, con alcuni dei cosiddetti high flyer del settore tecnologico legati al tema dell’intelligenza artificiale che hanno sovraperformato in modo significativo la maggior parte del rialzo del mercato.
In un contesto di rallentamento economico, ma non di recessione, e di tassi di interesse elevati, l’estrema concentrazione degli indici (stiamo assistendo al rialzo più concentrato degli ultimi 60 anni) sta creando un enorme ventaglio di opportunità nel resto del mercato (per gli stock picker).
La tecnologia è l’elemento più importante, ma siamo in grado di individuare le società con asset di alta qualità che sono rimaste indietro, decisamente poco considerate dal mercato e profondamente sottovalutate. Eppure si tratta di società che presentano rischi finanziari molto bassi.
Dopo la pandemia, abbiamo assistito ad una delle riprese più asincrone di sempre in molti settori, come l’immobiliare residenziale/costruzioni edili, i viaggi, i servizi energetici, le risorse naturali e i settori industriali specializzati; questa ripresa è molto atipica e prevediamo possa durare per diversi anni.
La mancanza di spesa in investimenti nel settore energetico negli ultimi 8-10 anni sta inoltre determinando un’impennata dei prezzi dei contratti energetici e dei nuovi ordini.
Questa resilienza ciclica non è stata prevista dal mercato, anche se lo scenario di un atterraggio morbido si sta progressivamente accreditando. Inoltre, la legge sulla riduzione dell’inflazione sarà un importante supporto per il settore industriale e delle risorse, e alcuni nomi in cui siamo investiti, come Mastec o Chart industries, beneficeranno di questa spesa extra nelle energie rinnovabili e negli asset verdi.
È interessante notare che anche il settore sanitario è in ritardo quest’anno e si trova in territorio negativo: è la prima volta in 15 anni che abbiamo avuto due anni consecutivi di performance negative dei titoli del settore sanitario. La crescita della spesa sanitaria è superiore alla crescita del PIL e le innovazioni cui abbiamo assistito in molti ambiti medici che non sono stati ancora intercettati, come l’Alzheimer e l’oncologia, rimangono estremamente interessanti.
Alcuni studi ipotizzano che la graduale diffusione dei progressi tecnologici guidati dall’intelligenza artificiale dovrebbe dare una spinta alla produttività degli Stati Uniti. L’intelligenza artificiale riporterà il dominio del mercato azionario statunitense?
La rivoluzione dell’intelligenza artificiale potrebbe essere uno shock (anche se i titoli direttamente interessati dall’IA sono già molto costosi). In questo scenario, l’IA è una forza in grado di generare enormi aumenti di produttività in tutti i settori.
Secondo l’economista Robert Gordon, la rivoluzione di Internet ha effettivamente migliorato la produttività degli Stati Uniti nel decennio tra il 1995 e il 2005, ma solo per quel periodo. Altrove, l’assenza di un aumento della produttività negli altri Paesi sviluppati è stata a dir poco sconcertante.
Naturalmente potrebbe essere diverso per l’intelligenza artificiale, ma gli episodi precedenti giustificano un minimo di cautela. Riteniamo che il mercato azionario statunitense possa contare su molti altri punti di forza, come società con buoni fondamentali e valutazioni ragionevoli. Per concludere, in generale rimaniamo ai margini del trend di mercato legato all’intelligenza artificiale all’interno del nostro portafoglio statunitense.
Sebbene siamo portati a credere che l’intelligenza artificiale aumenterà la produttività e contribuirà alla crescita del PIL, le ripercussioni immediate di questo aumento della produttività devono ancora farsi sentire e la valutazione di alcuni grandi nomi del settore tecnologico sembra scontare tassi di crescita molto elevati, mentre ci sono ancora molte parti in movimento.
Rocki Gialanella
Laurea in Economia internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Ho abbracciato il progetto FondiOnline.it nel 2001 e da allora mi sono dedicato allo sviluppo/raggiungimento del target che ci eravamo prefissati: dare vita a un’offerta informativa economico-finanziaria dal linguaggio semplice e diretto e dai contenuti liberi e indipendenti. La storia continua con FONDI&SICAV.

