L’agenda macro odierna prevede la produzione industriale di Eurozona, mentre
nel pomeriggio dagli Stati Uniti giungeranno i prezzi alla produzione e la
fiducia dei consumatori elaborata dall’Università del Michigan. A livello
societario prosegue la stagione dei conti con la diffusione dei risultati di diverse
società quotate a Piazza Affari, tra cui Saipem.

In Germania, nella lettura finale, l’inflazione sale a febbraio dello 0,6% su mese
e dell’1,6% su anno, confermando i dati della lettura preliminare.

Ieri il numero uno della BCE Christine Lagarde ha anticipato un’accelerazione
del ritmo degli acquisti del programma ‘Pepp’ nel prossimo trimestre, favorendo
la discesa dei tassi sui mercati. Anche se Francoforte, sottolineava la presidente
al termine del consiglio di politica monetaria che ha come previsto confermato il
costo del denaro, non intende esercitare alcuna forma di controllo sulla curva dei
rendimenti. La BCE ha rivisto al rialzo le aspettative sull’inflazione 2021, portate da 1% a 1,5% senza escludere che il costo della vita raggiunga 2% a fine anno.

In Italia oggi è attesa la decisione del Governo su nuove strette, che appaiono
ormai scontate visto il peggioramento della situazione dei contagi e la crescente
pressione sul sistema sanitario.

Da lunedì quasi tutto il Paese dovrebbe diventare rosso e arancione, con il lockdown nazionale nel periodo pasquale. Stop intanto anche da parte dell’Aifa al lotto del vaccino AstraZeneca che sta destando timori in tutta Europa per alcuni decessi sospetti.

Di ieri l’atteso via libera della Commissione EU al vaccino di Johnson & Johnson in seguito al parere favorevole dell’Ema, che porta così a 4 il numero degli antidoti a disposizione dei cittadini dell’Unione europea.

Il dollaro risale dai minimi da una settimana riflettendo il movimento dei tassi
Usa, ma si avvia a chiudere la settimana col segno meno contro un paniere di
valute. Mentre salgono le valute a più alto rendimento. Il cross euro/dollaro è a
1,1950, in calo dello 0,30%, l’euro/yen a 130,05, il dollaro scambia a 108,85 yen.

I prezzi del petrolio ritracciano stamane dopo un forte rialzo, pur sempre
supportato dall’ottimismo relativo alla domanda. Il futures sul Brent perde lo
0,50% a USD 69,20 il barile, al Nymex il Wti Usa -0,80% a USD 65,50.

Apertura debole per le borse europee, con i principali indici EU e Piazza
Affari sotto la parità nelle prime battute. In lieve rialzo i titoli bancari, Diasorin,
Ferrari e Saipem. In calo le utilities, Atlantia, Buzzi Unicem, Nexi, Stm, Tenaris,
Prysmian e Telecom.

Borse asiatiche positive stamane, con l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo
che ha chiuso la sessione in rally dell’1,73%, beneficiando in particolare della
notizia relativa all’accordo con cui Japan Post, il colosso che gestisce i servizi
postali nel Paese, acquisirà una quota dell’8,8% del colosso dell’e-commerce
Rakuten (+11%). Positive anche Shanghai con un +0.47%, Bene anche Seoul
+1,35% e Sidney +0,79%. Hong Kong, unica borsa negativa, cede il 2,18%.

Wall Street ha chiuso positiva ieri sostenuta dall’apparente calma nel
comparto obbligazionario dopo il rassicurante dato sull’inflazione pubblicato
mercoledì. Mercati guidati anche dall’ottimismo per il mega piano di aiuti in
Usa, dal positivo dato sulle richieste di disoccupazione e dal progresso nel
programma globale di vaccinazione contro il Covid.

Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,58%, l’S&P 500 l’1,04% e il Nasdaq Composite il 2,52%.
Sugli scudi il comparto tecnologico. Tra i titoli in evidenza, il produttore di
orologi Fossil Group -16,33% dopo aver diffuso una trimestrale in rosso, ricavi
in calo e cautela sull’outlook per il 2021. Oracle -6,49% nonostante una
buona trimestrale, ma si attende un calo dei ricavi nel trimestre in corso e la
crescita delle vendite attesa del 5% nei servizi cloud è inferiore a quella di
competitors come Amazon, Microsoft e Google.