Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
L’agenda macro di oggi, giovedì 28 luglio, si presenta come una giornata
particolarmente densa di dati macro: alle 11 verranno diffusi i dati sulla fiducia
dei consumatori ed economica dell’Eurozona, seguito dalla Bilancia commerciale
(extra-UE) italiana. Nel pomeriggio in Germania, abbiamo la pubblicazione dei
dati riguardanti il tasso di inflazione. Successivamente, negli Stati Uniti, saranno
disponibili i dati sulle richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione e una
prima stima del PIL del secondo trimestre.
Sul versante europeo, il Cs-Cfa Society Economic Sentiment Index, che misura le
aspettative degli esperti sull’andamento dell’economia della Svizzera nel
successivo semestre, ha segnato in luglio un rialzo a -57,2 pts da -72,7 di giugno,
quando si era attestato sui minimi da -73,0 pts del febbraio 2015.
Sul versante statunitense, come ampiamente previsto dal mercato la Federal
Reserve (Fed) aumenta ancora i tassi d’interesse Usa di 75 bps (portandoli in un
range compreso tra il 2,25% e il 2,50%). Era già accaduto in occasione del
meeting del Federal Open Market Committee (Fomc) del 14-15 giugno, ma
rispetto ad allora la decisione è stata però presa all’unanimità (in giugno la
presidente della Fed di Kansas City Esther George aveva dissentito, proponendo
un rialzo di mezzo punto percentuale).
Sul fronte oceaniano, secondo quanto comunicato dal Bureau of Statistics di
Canberra, nel secondo trimestre l’indice dei prezzi all’export dell’Australia è
rimbalzato del 10,1% sequenziale e del 38,7% annuo (14,6% e 46,7% gli
incrementi del precedente periodo). L’indice dei prezzi all’import è invece salito
del 4,3% sul primo trimestre e del 22,1% su base annua (contro rialzi del 5,1% e
del 19,3% nel primo trimestre). Inoltre, sempre in Australia, secondo quanto
comunicato su base preliminare dal Bureau of Statistics di Canberra, in giugno le
vendite retail sono salite in Australia dello 0,2% mensile (rettificato
stagionalmente) contro lo 0,7% della lettura finale di maggio (0,9% in aprile) e
lo 0,5% del consensus. Su base annuale le vendite al dettaglio sono invece
rimbalzate del 12,0% contro il 10,2% precedente (9,6% in aprile).
Il cross euro/dollaro vale 1,0209 in rialzo dello 0,05%, mentre il cambio
euro/yen si attesta su 138,32 in ribasso dello 0,68% e il cambio usd/jpy scambia
a 135,47 in calo dello 0,79%.
Derivati sul greggio in rialzo. Il futures sul Brent guadagna l’ 1,27% a USD
107,97 il barile, mentre WTI Usa in rialzo dello 1,91 % a USD 99,12.
Stamane il Bund future ha aperto a 155,18 il Btp future a 123,04. Lo spread
Btp/Bund riparte da 248 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale al
3,468%.
Apertura positiva per le borse europee, con Piazza Affari che guadagna più di
un punto percentuale. Complessivamente positivi i titoli bancari. In rialzo anche
Moncler, STM, Stellantis, Iveco e Pirelli. In ribasso invece Saipem, Campari,
Snam, Terna e Recordati.
Azionariato asiatico prevalentemente positivo stamane con il Nikkei 225
della borsa di Tokyo in rialzo dello 0,36%, Hong Kong in ribasso dello 0,19%,
Shanghai in rialzo dello 0,21%, Seoul invece dello 0,82% e Sidney dello
0,97%. Dopo una seduta di netto recupero per Wall Street, alla riapertura degli
scambi sui mercati asiatici la tendenza in positivo è stata confermata anche se
si è fatta maggiormente contrastata. Come previsto la Federal Reserve (Fed) ha
alzato ancora i tassi Usa di 75 bps. Il chairman Jerome Powell ha indicato un
possibile rallentamento nella stretta monetaria. Principale fattore rialzista a
Wall Street, però, non è stato l’intervento della Fed ma l’approvazione da parte
del Senato Usa (64 i voti favorevoli, 33 quelli contrari) del Chips Act (Creating
Helpful Incentives to Produce Semiconductors), misura che autorizza circa USD
52 mld in sovvenzioni per l’industria domestica dei chip. La tendenza in
positivo per la regione è confermata dalla crescita intorno allo 0,50%
dell’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.
La Borsa di New York ha chiuso la seduta in deciso rialzo. Il Dow Jones ha
guadagnato l’1,37%, l’S&P 500 il 2,62%, mentre il Nasdaq Composite il
4,11%. Tra i titoli in evidenza Microsoft +6,69%. Il colosso di Redmond ha
chiuso il quarto trimestre con risultati inferiori alle attese. L’utile per azione
adjusted si è attestato a 2,23 USD (inferiore alle attese) mentre i ricavi sono
aumentati del 12,4% a USD 51,87 mld (consensus USD 52,44 mld). Positivo
invece l’outlook: Microsoft stima per l’esercizio in corso una crescita di ricavi e
utile operativo a doppia cifra. Chipotle Mexican Grill +14,42%. La catena di
fast-food ha annunciato un utile trimestrale superiore alle attese. Nel secondo
trimestre l’Eps si è attestato a USD 9,30 contro i USD 9,04 del consensus.
Redazione
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