La Fed ha lasciato i tassi invariati al 4.25%-4,5% nella riunione di maggio. I commenti a cura degli esperti di DWS e Goldman Sachs
Christian Scherrmann, Chief U.S. Economist di DWS
La Fed ha lasciato invariati i tassi d’interesse al 4,25%-4,5%, sottolineando come “le incertezze sulle prospettive economiche siano ulteriormente aumentate” e come “i rischi di una maggiore disoccupazione e inflazione siano cresciuti”. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ribadito che i banchieri centrali non hanno fretta di modificare la politica monetaria e sono pronti ad agire se necessario. Ha osservato che le attuali tariffe potrebbero determinare un aumento dell’inflazione, una diminuzione della crescita e un incremento della disoccupazione, se mantenute. In sostanza, Powell ha reiterato dichiarazioni già espresse in precedenza, poiché i principali fattori che influenzano la politica monetaria – spesa pubblica e tariffe – non offrono ancora indicazioni chiare.
Come previsto, l’approccio attendista rimane probabilmente la strategia prevalente. La banca centrale è tornata sotto i riflettori per il rischio di ripetere l’errore commesso durante la pandemia: attendere troppo a lungo prima di adeguare la politica monetaria. Al momento riteniamo improbabile il verificarsi di uno shock di offerta simile a quello pandemico, per non parlare dell’eccesso di domanda generato dalla politica fiscale. A nostro avviso, la Fed manterrà una pausa di tipo “hawkish” fino al verificarsi di due condizioni:
- che le tariffe non inneschino un effetto di secondo impatto oltre allo spostamento una tantum del livello dei prezzi;
- che domanda e mercato del lavoro si raffreddino a sufficienza da alimentare aspettative disinflazionistiche.
Ashish Shah, CIO of Public Investing di Goldman Sachs Asset Management
“Per il momento la Fed rimane in una fase di attendista, aspettando che l’incertezza si dissipi. Gli ultimi dati sull’occupazione, migliori del previsto, hanno sostenuto la posizione attendista della Fed, e ora spetta al mercato del lavoro indebolirsi a sufficienza per consentire una ripresa del ciclo di allentamento monetario. Tuttavia, qualsiasi indebolimento del mercato del lavoro potrebbe richiedere diversi mesi per emergere chiaramente, e riteniamo che sia più probabile che la Fed mantenga i tassi invariati anche nel meeting del prossimo mese”.
Redazione
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