I commenti di Generali Investments, Robeco, BNY Investments e Algebris Investments in vista del meeting della Fed

Paolo Zanghieri, senior economist di Generali Investments, commenta:
“È ampiamente atteso che il FOMC mantenga invariato il tasso sui fondi federali nella prossima riunione, senza fornire indicazioni chiare su un possibile taglio a settembre. Questa decisione riflette la strategia della Federal Reserve di rimanere flessibile di fronte a segnali economici contrastanti.

Potrebbe emergere un cambiamento nel tono della Fed riguardo alle condizioni del mercato del lavoro. Dati recenti – come il rallentamento delle assunzioni, l’aumento delle perdite di lavoro permanenti e le revisioni al ribasso delle stime occupazionali – potrebbero portare a una valutazione più prudente. Sebbene la Fed probabilmente ribadirà che il mercato del lavoro resta solido, questo cambiamento sfumato potrebbe influenzare l’orientamento futuro della politica monetaria.
L’inflazione resta una preoccupazione centrale. Sebbene i dati recenti su CPI e PPI siano stati inferiori alle attese, alcune componenti del deflatore PCE core – l’indicatore preferito dalla Fed – suggeriscono che le pressioni sui prezzi di fondo persistono. Di conseguenza, la Fed dovrebbe mantenere la sua valutazione secondo cui l’inflazione è “moderatamente elevata” e sottolineare un possibile impatto più persistente dei dazi.
Il Comitato potrebbe apportare lievi modifiche alla dichiarazione di politica monetaria, aggiornando il linguaggio sull’incertezza economica. Sebbene la maggiore chiarezza fiscale e gli sviluppi commerciali abbiano ridotto alcuni rischi, le minacce tariffarie in corso mantengono l’incertezza come fattore rilevante. Gli investitori dovrebbero aspettarsi che la Fed sottolinei che “l’incertezza sulle prospettive economiche rimane moderatamente elevata”.
Un voto unanime per mantenere i tassi invariati è improbabile. I governatori Christopher Waller e Michelle Bowman potrebbero dissentire, proseguendo un modello di opinioni divergenti sul ritmo e la direzione della politica monetaria. Se entrambi dissentissero, sarebbe la prima doppia dissidenza da parte di governatori dal 1993 – un evento che potrebbe segnalare divisioni più profonde all’interno del Comitato.
La Fed resta dipendente dai dati e prudente. Sebbene il nostro scenario di base preveda un taglio dei tassi a settembre, il percorso futuro dipenderà dall’andamento dell’inflazione, dalla dinamica del mercato del lavoro e dagli sviluppi economici globali. I partecipanti al mercato dovrebbero prepararsi a una volatilità continua e monitorare attentamente i dati in arrivo.”
Martin Van Vliet, Global Macro Strategist di Robeco, aggiunge:
“Il nostro scenario di base prevede ancora una ripresa del ciclo di allentamento della Fed entro settembre, con un taglio complessivo dei tassi di 100 punti base entro la primavera del 2026. Data la possibilità che la debolezza del mercato del lavoro si manifesti più tardi di quanto ipotizziamo, il rischio per questa visione di base è orientato verso un inizio più tardivo dei tagli.

Riteniamo infatti che vi sia un 20% di probabilità che, come previsto da 7 dei 19 membri del FOMC, la Fed mantenga i tassi di interesse attuali fino al prossimo anno, potenzialmente in risposta a un aumento delle aspettative di inflazione indotto dai dazi.
Assegniamo una probabilità del 25% a uno scenario recessivo, in cui potrebbero concretizzarsi tagli dei tassi più consistenti. Tenendo conto di questi scenari, la nostra previsione ponderata sulla probabilità per il tasso dei FED Funds è leggermente inferiore alle attuali quotazioni di mercato per il resto del 2025 e per il primo semestre del 2026.”
Secondo Vincent Reinhart, chief economist di BNY Investments, ” i funzionari della Fed dovranno impegnarsi molto per non intervenire nella prossima riunione del FOMC. Il FOMC manterrà invariato il range dei tassi di riferimento tra il 4,25% e il 4,5%, poiché né alla riunione precedente né da parte degli alti funzionari di alto livello sono stati inviati segnali di un possibile intervento. Lasceranno gradualmente sgonfiare le aspettative del mercato, che attualmente attribuisce circa il 60% di probabilità a un taglio dei tassi nella riunione di settembre.”
Non è una partita a scacchi. Non è neanche una partita a dama. È un gioco del tris. Affinché la Fed tagli i tassi devono verificarsi tre condizioni. Ci deve essere una certa preoccupazione sul mercato del lavoro, la percezione che l’inflazione stia tornando verso l’obiettivo, e una sufficiente certezza sulle prospettive future per essere fiduciosi riguardo alle prime due condizioni.
Per ora, prevediamo un taglio di 25 punti base nella riunione di dicembre e una probabilità inferiore al 50% di un taglio prima di allora, riconoscendo loro potrebbe correggere il merito di aver corretto il percorso politico alla luce dei dati deludenti e ammettendo la possibilità di essersi sbagliati sul vigore dell’espansione economica e sul trasferimento dei dazi all’inflazione.”
Algebris Investments conclude: “Questa settimana, la Fed dovrebbe mantenere i tassi invariati per l’ottavo mese consecutivo. Sulla scia della riunione di questa settimana, però, i mercati scontano già due tagli entro la fine dell’anno, con una probabilità dell’85%. Il presidente Trump continua a sollecitare una politica monetaria decisamente più espansiva. Con l’inflazione che resta sotto controllo e un mercato del lavoro che mostra segnali di rallentamento, mantenere tassi reali ai livelli attuali sarà sempre più difficile.”
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

