Nel comunicato la Fed spiega che “l’attuale crisi della sanità pubblica peserà molto sulla crescita dell’attività economica, sull’occupazione e l’inflazione nel breve termine e comporta rischi considerevoli per le prospettive economiche a medio termine”. Per tale ragione il costo del denaro è stato confermato nel range compreso tra 0 e 0,25%. Il governatore Powell ha dichiarato che c’è grande incertezza sul futuro e che la Fed è fortemente impegnata a fare tutto il possibile e per tutto il tempo necessario per sostenere l’economia.

Euro Dollaro a 1,1350

Le aperture dovish della Fed hanno inizialmente depresso il dollaro sui minimi da 3 mesi contro un basket delle principali valute. Negli scambi asiatici il biglietto verde si è stabilizzato a quota 107,03 yen. Anche Euro Dollaro è stabile a 1,1350 dopo aver toccato ieri il massimo da metà marzo a 1,1422. Da segnalare il recente declino del franco svizzero che, da quando Francia e Germania hanno avanzato la propria proposta sul Recovery Fund, riaccendendo un qualche appetito al rischio sui mercati, ha ceduto il 4%, in un movimento che sta colpendo gli speculatori che spesso ricorrono al franco, considerato un rifugio nei momenti di crisi.

Prezzi del petrolio in calo

Le scorte Usa sono sorprendentemente salite la scorsa settimana a massimi record, con le raffinerie che hanno aumentato il loro import in particolare dall’Arabia saudita, mentre l’export è sceso ai minimi da novembre. Secondo i dati EIA, anche la domanda di prodotti raffinati è salita, anche se rimane ben al di sotto dei normali livelli. In questo contesto i prezzi del petrolio sono in calo stamane, con il futures sul Brent cede il 3,20% a USD 40,40 al barile ed anche il contratto Usa lascia sul terreno il 3,70% a USD 38,10.

Borse asiatiche negative

Borse asiatiche negative dopo la riunione della Fed di ieri, con l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo chiude con un tonfo del 2,82%. Confermati i tassi sui Fed Funds nel range 0-0,25% e che tali non verranno alzati almeno fino al 2022, a conferma delle preoccupazioni sulle condizioni di salute dell’economia Usa, affossata dagli effetti della pandemia da coronavirus. Per il 2020, si stima inoltre una caduta del Pil Usa del 6,5%, con successiva ripresa del 5% nel 2021, un aumento del tasso di disoccupazione al 9,3%, un tasso di inflazione allo 0,8%. La borsa di Shanghai scende dello 0,79%, Hong Kong fa -1,81%, Sidney -3,05%, Seoul -1,45%.

Wall Street chiude negativa

In linea con le attese, la Fed ha lasciato invariato vicino allo zero il costo del denaro, che potrebbe rimanere tale fino a fine 2022. Le proiezioni economiche della Fed, in un contesto di scenario futuro molto incerto, vedono una contrazione del Pil Usa del 6,5% nel 2020, seguita da una crescita del 5% nel 2021. La reazione a Wall Street è stata cedente con il Dow Jones che ha perso al close l’1,04%, S&P 500 -0,53% mentre invece il Nasdaq Composite (+0,67%) ha riportato il nuovo record storico sopra i 10.000 pts in scia ai massimi storici di titoli come Apple, Amazon, Tesla e NVIDIA. Tra le blue chips, in forte calo Exxon Mobil -5,36%, Chevron -3,89% e Boeing -6,15%, mentre sono positivi Johnson & Johnson +1,26% e Microsoft +3,71%.

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Redazione

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