Come ampiamente previsto, la prima riunione del FOMC del nuovo decennio si è rivelata un non-evento con i principali tassi di politica monetaria rimasti in sospeso.

James McCann, senior global economist, di Aberdeen Standard Investments

“Ieri la Fed ha mantenuto invariati i tassi di interesse e ha continuato a sottolineare che per il momento la politica resta invariata. Il suo punto di vista sul contesto macro è lo stesso, poiché la FED continua a considerare adeguate le attuali impostazioni della politica monetaria, pur osservando attentamente i dati nazionali e internazionali alla ricerca di segnali che indichino la necessità di ulteriori iniziative. Continuiamo ad attenderci un taglio dei tassi nel corso dell’anno.

Il comunicato stampa ha evidenziato il desiderio di portare l’inflazione verso il target del 2% indicato dalla Fed, rafforzando i tentativi della banca centrale di costruire credibilità intorno al suo obiettivo di inflazione simmetrica. C’è stato anche un piccolo teaser sulla revisione della politica della Fed. Pensiamo che si sposterà verso un obiettivo di inflazione media, ma sarà importante esaminare i dettagli di qualsiasi nuovo quadro – e l’impegno della Fed a raggiungerlo – prima di giudicare la sua efficacia nell’aumentare l’inflazione media”.

Lee Ferridge, responsabile multi-asset strategy per le Americhe di State Street Global Markets

La Fed, tuttavia, ha aumentato il tasso IOER di 5 punti base, facendo seguito al calo del tasso effettivo registrato nelle ultime settimane. Questa decisione, tuttavia, dovrebbe essere vista come una mossa tecnica e dovrebbe essere interpretata come una semplice messa a punto (e non come un inasprimento della politica monetaria).

La posizione della Fed rimane attendista (“wait and see”) e apparentemente molto lontana sia da un aumento che da una riduzione dei tassi, anche se l’ipotesi di un ulteriore allentamento è molto più plausibile rispetto a quella di un innalzamento. L’interesse maggiore ha riguardato il programma di liquidità della Fed, anche se sul punto la Fed ha rinviato qualsiasi decisione importante a riunioni successive.

È probabile che tutto ciò abbia un impatto limitato sul mercato, anche perché per ora l’avanzata del Coronavirus e il suo impatto sulla crescita e sui prezzi delle attività rappresentano un tema molto più grande per i mercati. Prevediamo che i rendimenti rimarranno sotto pressione se il virus continuerà a diffondersi, mentre è probabile che il dollaro americano trarrà nuovamente beneficio dal suo status di bene rifugio”.


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