Diventa sempre più interessante il comparto obbligazionario, che ha già scontato molte news negative. Gianluca Ungari, head of portfolio management Italy di Vontobel
La Federal Reserve ed il suo Presidente Jerome Powell hanno dichiarato che il livello attuale dei tassi d’interesse non è sufficiente; pertanto, è lecito aspettarsi ancora un ulteriore rialzo prima della fine dell’anno. A nostro avviso, dato il rapido deterioramento della situazione geopolitica, l’impatto sul petrolio e allo stesso tempo sull’economia, questo non dovrebbe avvenire durante la riunione della prossima settimana.
Il mercato obbligazionario sta facendo una parte del suo lavoro, attraverso rialzi continui dei tassi come osservato nella parte lunga delle curve americane che sono arrivate, in questi ultimi giorni, a rendimenti vicini al 5%. La decisione da parte della Fed dipenderà in ogni caso dai dati macroeconomici attesi in questa ultima parte dell’anno.
I dati recenti mostrano ancora un’economia americana forte, consumatori in buona salute ed una piena occupazione nel mercato del lavoro. Queste tendenze preoccupano ancora la Fed, la quale si guarda ancora dall’ affermare che l’inflazione è sotto controllo. Ciononostante, il raggiungimento del livello massimo dei tassi in questa politica monetaria estremamente restrittiva è vicino.
In questa fase, qualsiasi previsione su eventuali tagli dei tassi nel 2024 è prematura vista la forte incertezza riguardo a come l’economia americana evolverà e se la forza del consumatore statunitense cederà, ad un certo punto, a causa della politica monetaria restrittiva. La pressione dei tassi elevati sta certamente crescendo, basti pensare che negli Stati Uniti i tassi d’interesse sui mutui sono all’8%, mentre quelli sulle carte di credito sono al 21%. Tuttavia, a contrastare l’impatto della politica monetaria restrittiva è la presenza di una politica fiscale ancora espansiva negli Stati Uniti che ha continuato a finanziare i consumatori sia l’anno scorso che nel corso di quest’anno. Durante la pandemia, questi ultimi avevano accumulato risparmi per un totale di quasi un trilione di dollari. Malgrado questo accumulo si stia assottigliando sempre di più, la politica fiscale del governo americano rimane espansiva e questo rende la situazione molto incerta.
Le economie degli USA e dell’Europa stanno correndo diversamente
Se due terzi del prodotto interno lordo (PIL) americano sono legati ai consumi, la struttura del PIL è diversa in Europa, dove i consumi hanno un peso inferiore. Per questo stiamo già osservando dei segni di rallentamento nel Vecchio Continente, che hanno spinto la Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde ad usare toni più concilianti. Il rallentamento della Germania, considerata la locomotiva europea, preoccupa molto la banca centrale. Di conseguenza, la politica monetaria europea potrebbe divenire meno restrittiva più rapidamente rispetto a quella americana. Il rallentamento economico avrà luogo anche negli Stati Uniti, ma il punto interrogativo è legato a quando e come la politica monetaria della Fed reagirà.
Obbligazionario: tre considerazioni importanti
Il mondo dell’obbligazionario si era preparato ad affrontare una recessione che avrebbe dovuto verificarsi nel corso di quest’anno. Invece, con grande sorpresa, si è trovato di fronte ad un’economia molto più resiliente e di conseguenza ad un’inflazione, che sebbene in un trend discendente, potrebbe ancora sorprendere, a causa di una crescita economica ancora forte, con una seconda ondata. Questo ha portato ad una sottoperformance del comparto obbligazionario.
Tuttavia, vi sono tre considerazioni da fare. In primo luogo, l’annus horribilis che abbiamo vissuto nel 2022, nel quale sia l’azionario che l’obbligazionario sono crollati, si è verificato solo un’altra volta nella storia, ovvero nel 1929, l’anno che diede il via alla Grande Depressione. Inoltre, in 40 anni di bull market nell’obbligazionario, il 2023 sarebbe il terzo anno, dopo il 2021 e 2022, contraddistinto da rendimenti negativi. È improbabile a nostro avviso che ne segua un altro.
Infine, il mercato ha già scontato molte notizie negative, come pure quella delle emissioni dell’obbligazionario americano, in funzione del finanziamento della politica fiscale, previste per l’anno prossimo. È vero che i tassi stanno salendo e che l’obbligazionario sta sottoperformando, ma a nostro modo di vedere, il comparto sta diventando molto interessante.
Redazione
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