A cura di Paolo Zanghieri, Senior Economist di Generali Investments
Stimiamo che il FOMC (Federal Open Market Committee) riduca il tasso dei fondi federali di 25 punti base mercoledì. Tuttavia, il FOMC sottolineerà che ulteriori allentamenti saranno più lenti e dipendenti dai dati. Prevediamo per il 2025 una crescita ancora stabile e un graduale allentamento dell’inflazione e i membri del FOMC hanno suggerito che l’attuale politica si trova ora in una fase in cui ulteriori riduzioni potrebbero avvenire più lentamente.

Pertanto, ci aspettiamo per il 2025 un ulteriore taglio di 75 punti base, che porterebbe il tasso di politica monetaria nella fascia del 3,5%-3,75%.
I rischi sono orientati verso un ulteriore minore accomodamento, poiché l’inflazione potrebbe sorprendere al rialzo. Inoltre, le stime dei partecipanti al FOMC riguardo al tasso dei fondi federali a lungo termine sono aumentate nel corso dell’ultimo anno e dovrebbero continuare a farlo, con la mediana del dot plot a lungo termine che salirà al 3,0%. Ciò indicherebbe che la politica monetaria rimarrà più restrittiva rispetto ai cicli precedenti.
La Fed reagirà all’impatto delle nuove politiche dell’amministrazione solo quando e nella misura in cui queste influenzeranno i dati macroeconomici. Tuttavia, le proiezioni di crescita e inflazione che verranno presentate nella riunione di mercoledì rifletteranno inevitabilmente le aspettative di ciascun membro e potrebbero mostrare una dispersione maggiore del solito.
Redazione
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