Indubbiamente Tommaso Corcos, nell’assumere l’attuale incarico di vertice a Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking, non è stato fortunato: è stato nominato amministratore delegato della società nel febbraio del 2020, dopo circa 20 anni di lavoro con incarichi di responsabilità nel gruppo Banca Intesa, negli stessi giorni in cui i giornali cominciavano a parlare con titoli cubitali dell’epidemia di Covid.
Le settimane seguenti sono state inevitabilmente dedicate a dare alla reti tutti gli strumenti necessari per affrontare questo nuovo tipo di emergenza, a elaborare le strategie giuste e, soprattutto, a trasmettere sicurezza e tranquillità agli investitori. Se si considera che Fideuram Ispb è oggi largamente la maggiore società di consulenza finanziaria in Italia e la seconda nell’Unione Europea, si può facilmente immaginare l’enorme responsabilità che il nuovo amministratore delegato ha dovuto affrontare.
Alla fine, per quanto riguarda il Covid, le cose sono andate bene: però la pandemia, pur non essendo certo finita, oggi appare un problema ragionevolmente sotto controllo, mentre inflazione, guerra, difficile crescita dell’economia e aumento dei tassi sono ulteriori difficoltà che non rendono facile la vita, né agli investitori, né ai consulenti. Fondi&Sicav ha parlato con Corcos di questi temi e ha fatto il punto sui target che la società si è data.
Quali sono gli obiettivi per i prossimi anni?
«Sostenibilità, gestione dei grandi patrimoni, supporto all’economia reale, digitalizzazione e internazionalizzazione sono i pilastri sui quali si baseranno le strategie di crescita future previste nel nostro nuovo Piano d’Impresa 2022–2025».
Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking è leader di mercato in Italia, ma come procede il progetto di internazionalizzazione?
«Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking è la prima private bank in Italia: amministriamo più di 340 miliardi di euro di patrimonio. Siamo protagonisti anche sui mercati internazionali: secondo operatore nell’area euro per masse in gestione, sesto se consideriamo anche i competitor in Svizzera. Recentemente, abbiamo rafforzato la nostra presenza internazionale, grazie alle recenti operazioni in Svizzera di Reyl, e in Lussemburgo, con l’acquisizione della Compagnie de Banque Privée Quilvest: un passo avanti voluto da tempo, che ci consente di incrementare l’offerta di servizi ad alto valore aggiunto per la clientela più sofisticata e di sviluppare le attività di private banking al di fuori dei confini italiani, in aree con promettenti previsioni di crescita. Grazie ad Alpian, startup già partecipata da Reyl, stiamo sviluppando una soluzione di consulenza online dedicata ai clienti internazionali, facendo leva sulla loro innovativa piattaforma digitale. Sono tutte operazioni in linea con l’obiettivo di rafforzamento strategico delle attività estere della nostra divisione che ci siamo prefissati nel Piano d’impresa».
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Redazione
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