Per quanto riguarda gli investitori e i risparmiatori quali cambiamenti ha portato la pandemia? Ne abbiamo parlato con Mauro Albanese, vicedirettore generale e direttore commerciale rete Pfa & private banking di Fineco
Come sono cambiate le richieste dei clienti dopo un anno e mezzo di pandemia? Che cosa stanno chiedendo in più e di diverso al consulente rispetto a prima del Covid? In pratica com’è il nuovo investitore post Covid?
«Per la consulenza finanziaria, una delle conseguenze della digitalizzazione favorita dalla pandemia è che i clienti desiderano maggiormente informarsi e partecipare all’evoluzione dei mercati, godendo di una solida e trasparente relazione con il proprio consulente anche a distanza. Questa maggiore necessità di advisory finanziaria si coniuga con la ricerca di strumenti perfettamente operativi in ogni situazione di mercato. In questo contesto aumenta la necessità di confronto con il consulente di fiducia in ogni momento della giornata: la nuova relazione digitale integra così il rapporto personale con la rapidità nella comunicazione permessa dalla tecnologia. In Fineco eravamo già preparati ad affrontare questa evoluzione grazie al nostro Dna digitale: dall’inizio della crisi stiamo registrando dati di raccolta importanti, a conferma che il cliente e la qualità dei nostri servizi sono sempre al centro».
Avete preparato prodotti e strumenti ad hoc per questo nuovo cliente?
«Uno dei punti di forza di Fineco è rappresentato dalla possibilità per i consulenti di selezionare le migliori soluzioni di investimento disponibili sul mercato, scegliendo all’interno di un’ampia piattaforma aperta, in cui sono presenti anche i prodotti di decumulo sviluppati da Fineco Asset Management. In questa nuova fase, caratterizzata da una particolare incertezza, questa strategia consente un ingresso graduale sui mercati azionari, mitigando il rischio legato al market timing. All’interno della famiglia dei fondi Target, è stato presentato poche settimane fa l’Esg Target Global Coupon 2026 Fam Fund. È un prodotto sostenibile che accompagna il risparmiatore verso un’esposizione graduale ai mercati azionari di Stati Uniti, Europa e Cina con un orizzonte temporale di cinque anni, distribuendo anche una cedola fissa annuale. Le tre economie rappresentano il 65% del Pil globale, permettendo di intercettare l’attesa ripresa. Inoltre l’identità sostenibile del fondo risponde efficacemente alla maggiore sensibilità verso i temi ambientali e verso un’integrazione sempre più completa dei pilastri Esg nell’economia globale».
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Redazione
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