
Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, ha commentato: “La caduta del governo Bayrou riporta la Francia in una fase di forte incertezza politica, con il rischio di ritardi nell’approvazione del bilancio 2026 e un peggioramento della percezione della sostenibilità del debito.

Tuttavia, diversi fattori stanno contribuendo a contenere le vendite. Ad esempio, il posizionamento degli investitori che, dopo i forti ribassi estivi, sembrano pronti a distinguere tra rumore politico e fondamentali macroeconomici. E le condizioni economiche dell’Europa, in cui Francia e Italia restano sotto osservazione per i conti pubblici, ma senza segnali, almeno per il momento, di contagio sistemico”.
E aggiunge: “Macron ora dovrà muoversi rapidamente per nominare un nuovo premier in vista delle proteste sindacali già annunciate contro la legge di bilancio. Per i mercati, l’attenzione resta concentrata sulla credibilità del percorso di riduzione del deficit”.
“Vediamo l’attuale volatilità della politica francese e l’allargamento degli spread come un problema a livello nazionale, ma che probabilmente non rappresenta una questione immediata ed esistenziale per l’Europa”, sostiene Timothy Graf, head of Emea Macro Strategy di State Street Markets.

“Il sostegno degli investitori istituzionali agli asset francesi è stato tiepido negli ultimi tre mesi e continuiamo a osservare flussi molto deboli sia sull’azionario sia sull’obbligazionario nelle ultime settimane. Le posizioni si sono aggiustate in misura modesta, ma gli investitori sono tornati soltanto a un peso allineato al benchmark. In altre parole, c’è spazio per andare sottopeso in entrambe le asset class se la valutazione del rischio lo richiederà.
L’Eurozona si trova in una posizione diversa in termini di policy rispetto agli anni della crisi del 2011 ed è meglio attrezzata per affrontare queste sfide. Pertanto, non riteniamo che questa situazione si tradurrà in una debolezza dell’euro, dato che molte valute concorrenti affrontano sfide di policy simili a quelle francesi. Ciononostante, nel breve termine gli asset francesi dovrebbero avere scarso appeal, conclude Graf.”
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

