L’agenda macro di oggi si presenta particolarmente ricca di dati. In mattinata verranno resi noti i dati sul PIL e sulla bilancia commerciale dell’Eurozona, insieme ai dati sull’indice ZEW (fiducia investitori) della Germania. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
Nel pomeriggio sul fronte statunitense, saranno disponibili i dati
sull’indice prezzi al consumo e i dati sull’indice Empire State Manufacturing.
Sul fronte europeo, secondo quanto comunicato dall’Institut national de la
statistique et des études économiques (Insee, l’ente nazionale di statistica di
Parigi), in ottobre il tasso d’inflazione è salito in Francia al 6,2% annuo dal
5,6% di settembre, in linea con la lettura preliminare diffusa lo scorso mese. Su
base mensilel l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto dell’1,0% dopo il
precedente declino dello 0,6%, anche in questo caso in linea con il dato flash.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo è invece aumentato del 7,1% annuo e
dell’1,2% mensile. Sempre in Francia, secondo quanto comunicato dall’Insee, nel
terzo trimestre 2022 il tasso di disoccupazione è calato al 7,3% dal 7,4% del
secondo. Il dato si confronta, in linea con il consensus, si confronta con l’8,0% del
terzo trimestre 2021. In Spagna, secondo quanto comunicato dall’Instituto
Nacional de Estadística (Ine, l’ente statistico di Madrid), in ottobre il tasso
d’inflazione è calato al 7,3% annuo dall’8,9% di settembre, in linea con la
lettura preliminare diffusa lo scorso mese. Su base mensile l’indice dei prezzi al
consumo è salito dello 0,3% contro il precedente declino dello 0,7% e il rialzo
dello 0,4% del dato flash. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo è invece
aumentato del 7,3% annuo e dello 0,1% mensile. In, Gran Bretagna secondo
quanto comunicato dall’Office for National Statistics (Ons, l’ente statistico di
Londra), nei tre mesi allo scorso 30 settembre, il tasso di disoccupazione sale al
3,6% dal 3,5% del periodo giugno-agosto. Il dato si confronta con la lettura
invariata al 3,5% del consensus e il 4,3% del pari periodo dello scorso esercizio.
In ottobre, intanto, le richieste di sussidi di disoccupazione sono salite di 3.300
unità contro le 3.900 della lettura finale di settembre (1.100 in agosto).
Il cross euro/dollaro vale 1,0402 in rialzo di 0,86%, mentre il cambio euro/yen si
attesta su 145,26 in rialzo dello 0,07% e il cambio usd/jpy scambia a 139,63 in
calo di 0,18%.
Derivati sul greggio in ribasso. Il futures sul Brent perde lo 0,57% a USD 92,61
il barile, mentre WTI Usa scende dello 0,66% a USD 85,30.
Stamane il Bund future ha aperto a 138,57 e il Btp future a 116,21. Lo spread
Btp/Bund riparte da 203 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale al
4,175%.
Apertura positiva per le borse europee, con Piazza Affari che rimane stabile
poco sopra la pari. Complessivamente positivi i titoli bancari. In rialzo anche
Saipem, Leonardo, Tenaris, Stellantis e Terna. In ribasso invece Ferrari, Pirelli,
Hera, Interpump e Diasorin.
Azionariato asiatico positivo stamane con il Nikkei 225 della borsa di Tokyo
che sale dello 0,10%, Hong Kong del 4,11%, Shanghai dell’1,64%, Seoul dello
0,23% e Sidney cala dello 0,07%. Il Pil del Giappone è calato a sorpresa
dell’1,2% annuo nel terzo trimestre, contro il progresso del 4,6% del secondo e
la crescita dell’1,1% del consensus. Su base mensile l’economia nipponica ha
registrato invece una contrazione dello 0,3% dopo la precedente espansione
dell’1,1% e contro il progresso dello 0,3% atteso. Principale fattore rialzista
sono però i dati sulle vendite retail in Cina, scese dello 0,5% annuo in ottobre,
contro il rialzo del 2,5% di settembre e la crescita dello 0,7% del consensus. Il
dato cruciale, che ha spinto in rally i titoli di colossi come Alibaba Group
Holding e Tencent Holdings, è tuttavia quello relativo all’e-commerce. Le
vendite online sono infatti aumentate del 7,2% nei primi dieci mesi dell’anno
contro il 6,1% precedente.
La Borsa di New York ha chiuso la prima seduta della settimana in ribasso
dopo il rally della scorsa settimana innescato dal rallentamento dell’inflazione.
Il Dow Jones ha perso lo 0,63%, l’S&P 500 lo 0,89%, mentre il Nasdaq
Composite l’1,12%. Tra i titoli in evidenza Tyson Foods -3,86%. Il gruppo
alimentare ha comunicato risultati relativi al quarto trimestre del suo esercizio
segnati da profitti netti più che dimezzati da USD 1,36 mld, pari a USD 3,71 per
azione, a USD 538 mln, e USD 1,50. Su base rettificata l’eps si è attestato a USD
1,63, sotto agli USD 1,72 del consensus. Nei tre mesi i ricavi sono cresciuti del
7,2% annuo a USD 13,74 mld, in questo caso sopra ai USD 13,49 mld stimati
dagli analisti ma a fronte di un costo delle vendite rimbalzato del 20,3% annuo
a USD 12,43 mld e del declino dal 19,3% al 9,5% per la marginalità lorda.
Redazione
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