Ernst Glanzmann, responsabile strategie azionarie per il Giappone di Gam Investments, apre l’inchiesta di Fondi&Sicav dedicata alle prospettive del mercato giapponese

 

Ernst Glanzmann , Gam Investments

L’economia giapponese ha registrato una forte decelerazione. Credete si tratti di fattori temporanei o di un ritorno alla stagnazione pre-Abenomics?

Nel breve termine, il coronavirus ha un impatto negativo su molte aziende giapponesi e riteniamo che un incremento della volatilità sia inevitabile. Il rischio è che si verifichi una flessione dell’economia a seguito del coronavirus, causando un sostanziale rallentamento degli investimenti delle aziende e dei consumi. Riteniamo che le prospettive per la seconda metà dell’anno possano migliorare, considerando che l’attività economica globale era in ripresa prima dello scoppio del coronavirus. Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, questo trend migliorava di mese in mese. Spesso il pessimismo aumenta in concomitanza di un calo del mercato, troviamo tuttavia eccessivo considerare questa una crisi economica duratura. La domanda e le infrastrutture sottostanti sono intatte, il che, a nostro avviso, rende possibile una rapida ripresa. Non ci sono particolari criticità nel settore del credito, ad eccezione di alcuni vincoli di capitale circolante per le piccole imprese o per settori specifici, come il turismo. I dati relativi a famiglie, aziende e governo sono tutti solidi, il che ci fa credere che la ripresa dovrebbe essere più veloce e più rapida del normale. Anche se non è chiaro quando esattamente la situazione economica tornerà alla normalità, i segnali di ripresa emergeranno probabilmente verso la metà dell’anno, poiché le ragioni del rallentamento non sono complicate. Detto questo, dato che i fondamentali delle aziende stavano migliorando prima dello scoppio del coronavirus e che il coronavirus stesso è un evento temporaneo, manteniamo una prospettiva positiva a lungo termine.

Alla luce della situazione attuale a livello domestico e internazionale, quali prospettive delineate per la Borsa di Tokio?

Per l’anno che si chiuderà il 31 marzo, le società pubblicano di norma la earning guidance per l’intero anno dalla fine di aprile all’inizio di maggio. È consuetudine formularla tra la fine di febbraio e marzo, quindi questo coinciderebbe con il periodo peggiore del coronavirus. Di conseguenza, una guidance pessimista è inevitabile. Solitamente questa è un catalizzatore positivo per i prezzi delle azioni; tuttavia, crediamo che quest’anno sia poco probabile. I mercati potrebbero considerarla come l’ultima cattiva notizia prima di un rimbalzo. Per quantificare l’impatto teorico del coronavirus sul valore aziendale aggregato, utilizziamo il nostro modello di flusso di cassa scontato e ipotizziamo che gli effetti del virus continueranno per sei mesi, portando a un calo degli utili del 50% nei prossimi dodici mesi, mantenendo inalterate le stime per l’anno a venire. Supponendo che un’azienda sopravviva per 20 anni, il valore dell’azienda diminuirà teoricamente solo del 4% sulla base di queste ipotesi. I mercati tendono a guardare eccessivamente al breve termine e a calare sulla base del flusso negativo delle notizie; tuttavia, con il venire meno di tali notizie, prevediamo che torneremo a un trend di ripresa.


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.