Apertura positiva per le borse europee. Negli Stati Uniti attesi oggi i dati sugli ordini di beni durevoli e sulle scorte e produzione di greggio. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit
L’agenda macro di oggi, mercoledì 25 maggio, prevede in Germania la fiducia
dei consumatori (GfK) e il dato sul Pil. Sempre in tema di banche centrali, in
evidenza i discorsi di Panetta e Holzmann ma soprattutto quello della presidente
della Bce, Christine Lagarde a Davos. Lato Usa, si attende il dato sugli ordini di
beni durevoli e i dati sulle scorte e produzione di greggio.
Sul versante europeo, secondo quanto comunicato da Statistisches Bundesamt
(Destatis, l’agenzia nazionale di statistica tedesca), nel primo trimestre 2022 il
Pil della Germania è salito del 4,0% annuo, contro l’1,8% dell’ultimo periodo
dello scorso anno (2,8% il rialzo del terzo trimestre) e in linea con la prima
lettura preliminare diffusa a fine aprile. Su base sequenziale l’economia tedesca
ha invece registrato un’espansione dello 0,2% contro il precedente declino dello
0,3% (1,7% il progresso del terzo trimestre), anche in questo caso in linea con il
dato flash. Inoltre, secondo il sondaggio pubblicato da GfK (la società di ricerca
con base a Norimberga), in maggio l’indice delle aspettative sull’economia
della Germania è salito a -9,3 pts da -16,4 pts di aprile. Per il mese di giugno il
Consumer Climate (outlook della fiducia dei consumatori) è atteso in lieve
recupero a -26,0 pts dal record negativo di -26,6 pts registrato in maggio.
Sul fronte asiatico, secondo quanto reso noto dall’Ufficio di Gabinetto nipponico,
l’indice anticipatore del Giappone è salito in marzo a 100,8 pts dai 100,1 pts di
febbraio (101,3 pts in gennaio), sotto ai 101,0 pts del dato flash comunicato a
inizio mese. L’indice di coincidenza, che sintetizza lo stato attuale
dell’economia, è invece salito a 97,5 pts dai 96,8 pts precedenti (96,3 pts in
gennaio), contro i 97,0 pts della lettura preliminare.
Sul versante oceaniano, la Reserve Bank of New Zealand (Rbnz) aumenta i
tassi d’interesse di 50 bps al 2,00% dopo avere fatto altrettanto in aprile. In
precedenza li aveva alzati di 25 bps nell’ottobre scorso (primo incremento del
costo del denaro in oltre sette anni), in novembre e febbraio. Si tratta della prima
volta da quando nel 1999 era stato introdotto l’attuale tasso di riferimento che la
Rbnz vara due incrementi di 50 bps consecutivi ma la decisione era ampiamente
prevista: 21 dei 22 economisti che componevano il consensus si attendevano
infatti un rialzo di tale portata.
Il cross euro/dollaro vale 1,0695 in calo di 0,29%, mentre il cambio euro/yen si
attesta su 135,78 in calo dello 0,11% e il cambio usd/jpy scambia a 127,05 in
rialzo di 0,20%.
Derivati sul greggio positivi stamane. Il futures sul Brent guadagna lo 0,75% a
USD 114,41% il barile, mentre WTI Usa sale dello 1,05% a USD 110,92.
Stamane il Bund future ha aperto a 153,69 il Btp future a 128,55. Lo spread
Btp/Bund riparte da 200 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale al
2,959%.
Apertura positiva per le borse europee, con Piazza Affari che guadagna circa
un punto percentuale. Bene i titoli bancari. In rialzo, anche, Tenaris, Enel, Eni,
Amplifon, Saipem e Pirelli. In ribasso, invece, Diasorin, Interpump Group,
Campari e Recordati.
Azionariato asiatico positivo stamane con il Nikkei 225 della borsa di Tokyo
in ribasso dello 0,26%, Hong Kong in rialzo dello 0,54%, Shanghai dell’1,18%,
Seoul dello 0,44% mentre Sidney guadagna lo 0,37%. Borse asiatiche sollevate
dal trend positivo dei futures Usa a Wall Street, anche se l’indice Nikkei 225 della
borsa di Tokyo si distingue con un trend piatto. Occhio tuttavia al trend dei titoli
delle Big Tech made in China alla borsa di Hong Kong: i titoli Alibaba, JD.com e
Baidu sono sotto pressione, dopo gli ultimi commenti arrivati da un funzionario
della Securities and Exchange Commission, (Sec, autorità di borsa Usa), che ha detto
che il tempo sta scadendo nelle trattative tra Stati Uniti e Cina, che hanno per
oggetto le ispezioni sui gruppi che sono quotati sia a New York che in Cina.
La Borsa di New York ha chiuso la seduta in ordine sparso con gli investitori
preoccupati dai possibili impatti sull’economia delle misure per contrastare
l’inflazione. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,15%, l’S&P 50 ha perso lo 0,81%,
mentre il Nasdaq Composite è sceso del 2,41%.
Tra i titoli in evidenza Snap -43,08%. L’azienda californiana (creatrice della
piattaforma di messaggistica Snapchat) ha dichiarato che molto probabilmente
non rispetterà la guidance trimestrale a causa di un deterioramento
dell’economia “più profondo e rapido di quanto previsto”. A fine aprile Snap
aveva comunicato di attendersi per il secondo trimestre una crescita dei ricavi
compresa tra il 20% e il 25% e un ebitda tra il pareggio e 50 milioni di dollari.
Ora la società ha ammesso che verosimilmente il risultato sarà inferiore al
valore più basso del range. Abercrombie & Fitch -28,81%. Il gruppo
d’abbigliamento ha chiuso il trimestre con una inattesa perdita ed ha rivisto al
ribasso la stima sui ricavi annuali.
Redazione
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