L’intervista a Joel Le Saux, gestore di OYSTER Japan Opportunities in Eurizon

Il Giappone è sempre stato un Paese orientato alla ripresa economica globale. Sarà così anche nel 2021 o il Paese riuscirà a fare meglio degli altri Paesi industrializzati grazie alla migliore gestione della pandemia?
L’ultima indagine trimestrale Tankan della Bank of Japan sulle condizioni e le prospettive di business ha mostrato che i produttori godono di una forte ripresa dell’attività.
Questa sembra essere un’inversione di tendenza dopo la chiusura di molte attività del settore produzione in aprile e maggio. Dall’indagine emerge che le aziende giapponesi ritengono che il livello di incertezza rimarrà elevato e lo senario sulle prospettive di spesa in conto capitale per il 2021 è generalmente prudente.
Per quanto riguarda la situazione COVID, la spesa per i consumi è stata meno colpita rispetto a quella dei Paesi occidentali grazie a una minore diffusione della pandemia con un numero relativamente basso di casi e mortalità.
Nell’ambito del pacchetto di stimolo economico, la nuova amministrazione Suga ha posto la tecnologia verde e la digitalizzazione come principali strategie di crescita. Tali sostegni governativi dovrebbero incentivare la R&D (ricerca e sviluppo) nella tecnologia e la spesa IT nei servizi, dove la produttività ne ha risentito per la carenza di manodopera.
I principali indici della Borsa di Tokyo hanno fatto segnare forti rialzi dopo il sensibile calo di marzo 2020. Credete che l’equity nipponico sarà in grado di offrire performance anche nel 2021?
Il TOPIX Net Total Return ha chiuso l’anno relativamente bene, in rialzo del 3% in euro, con una volatilità inferiore rispetto agli altri principali mercati. Nonostante l’apprezzamento dello yen del 5% rispetto al dollaro USA – il livello più alto degli ultimi 8 anni – si osserva che il mercato ha guadagnato il 7% in yen.
Il mercato più ampio è stato trainato per il secondo anno consecutivo da mega cap con caratteristiche di crescita. Il Nikkei 225 Total Return, orientato alla crescita, è salito di un eccezionale 18% in yen.
Durante il sell-off senza precedenti in primavera, guidato da investitori stranieri, la Banca del Giappone ha raddoppiato il limite del suo programma di acquisto di ETF a 12 trilioni di yen all’anno. E ha sostenuto il mercato. Verso la fine dell’anno, gli investitori stranieri sono tornati e hanno ripreso a fare acquisti sul mercato per quantità a livelli più elevati dal 2013. Durante il rally del mercato, la Bank of Japan si è posizionata su livelli laterali.
Analogamente all’Europa, le valutazioni del mercato sono nella fascia alta degli ultimi anni, ma con un forte “slancio” degli utili per il 2021. Per gli investitori non giapponesi, questo mercato offre una diversificazione geografica e valutaria con una minore volatilità, grazie soprattutto al sostegno della Bank of Japan in caso di calo del mercato.
Nel frattempo, le valutazioni delle mega cap con caratteristiche di crescita appaiono costose, a differenza delle mid-cap (media capitalizzazione) che sembrano attraenti. Più che mai, la selezione dei titoli è fondamentale.
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

