Apertura positiva per le borse europee. Da seguire in giornata l’indice dei
prezzi alla produzione (Ppi) per la zona euro ma anche i discorsi di Nagel e De
Guindos della Bce al Finance Summit. Aggiornamento sui mercati a cura di UniCredit

 

L’agenda macro di oggi, lunedì 4 luglio, si presenta non particolarmente densa
di appuntamenti rilevanti. La prima settimana di luglio si apre con Wall Street
chiusa per la festività dell’Independence Day. Da seguire in giornata l’indice dei
prezzi alla produzione (Ppi) per la zona euro ma anche i discorsi di Nagel e De
Guindos della Bce al Finance Summit. Sempre durante la mattinata verrà
reso noto l’indice Sentix (fiducia investitori) degli USA.

Sul versante asiatico, il governo del Giappone ha rettificato le stime relative
alle entrate fiscali dell’esercizio 2021, chiuso lo scorso 31 marzo. Le entrate
sono state riviste al nuovo record di JPY 67.000 mld (EUR 476 mld), contro i
60.800 mld (EUR 432 mld) dell’anno fiscale 2020. Le entrate fiscali per il passato
esercizio erano state stimate in JPY 57.400 mld (EUR 407 mld) in occasione
dell’adozione del bilancio iniziale. Inoltre, secondo i dati diffusi dalla Bank of
Japan, la base monetaria del Sol Levante è cresciuta in giugno del 3,9% annuo,
in ulteriore rallentamento rispetto al 4,6% di maggio e contro il 6,3% del
consensus. La base monetaria del Giappone si è attestata lo scorso mese a quota
JPY 677.415 mld (EUR 4.811 mld al cambio attuale), in rialzo rispetto ai 673.398
mld (EUR 4.781 mld) di maggio. Sempre sul versane asiatico, secondo quanto
comunicato dalla People’s Bank of China (PboC), l’indice della profittabilità
delle imprese è salito in Cina al 51,2% nel secondo trimestre dal 49,2% del
primo. Il 31,6% delle aziende intervistate ha affermato di ritenere di avere
generato più profitti o ridotto le perdite nei tre mesi allo scorso 30 giugno,
mentre per il 39,3% profitti o perdite sono rimasti invariati rispetto al primo
trimestre. Il sondaggio è stato condotto dalla PboC tra 5.000 aziende in tutto il
Paese con l’eccezione della regione autonoma del Tibet. Inoltre, secondo quanto
comunicato dal ministero di Industria e Information Technology di Pechino, nei
primi cinque mesi del 2022 i ricavi delle aziende operanti su Internet sono
saliti in Cina dell’1,8% annuo a CNY 585 mld (EUR 83,7 mld). Il dato è in
rallentamento rispetto al 2,7% registrato nel periodo gennaio-aprile. I profitti
sono invece crollati del 14,8% annuo a CNY 49,5 mld (EUR 7,1 mld), comunque
in miglioramento rispetto al 25,4% precedente.

Il cross euro/dollaro vale 1,0422 in rialzo di 0,03%, mentre il cambio euro/yen si
attesta su 141,15 in rialzo dello 0,10% e il cambio usd/jpy scambia a 135,28 in
rialzo di 0,07%.

Derivati sul greggio in rialzo. Il futures sul Brent guadagna lo 0,36% a USD
112,03 il barile, mentre WTI Usa sale dello 0,18% a USD 108,63 .

Stamane il Bund future ha aperto a 150,12 il Btp future a 124,76. Lo spread
Btp/Bund riparte da 201 pts, con il rendimento del nostro Btp decennale al
3,268%.

Apertura positiva per le borse europee, con Piazza Affari che guadagna circa
mezzo punto percentuale. Misti negativi i titoli bancari. In rialzo Saipem,
Tenaris, Leonardo, Interpump Group e Diasorin. In ribasso, invece, Pirelli,
STMicroelectronics, Iveco Group e Stellantis.

Azionariato asiatico misto stamane con il Nikkei 225 della borsa di Tokyo in
rialzo dello 0,84%, Hong Kong in ribasso dello 0,32%, Shanghai sale dello
0,53%, Seoul perde lo 0,22%, mentre Sidney ha guadagnato l’1,11%. Dopo
una chiusura d’ottava in recupero per Wall Street, con l’inizio della nuova
settimana sui mercati asiatici la tendenza si è fatta maggiormente contrastata,
virando complessivamente in negativo. In attesa dell’avvio della tornata di
trimestrali della Corporate America il prossimo 15 luglio, gli investitori
guardano ancora con timore alla possibile recessione. Che per la Federal
Reserve (Fed) di Atlanta è già arrivata in Usa.

La Borsa di New York ha chiuso l’ultima seduta della settimana in rialzo. Il
Dow Jones ha guadagnato l’1,05%, l’S&P 500 l’1,06%, mentre il Nasdaq
Composite è salito dello 0,81%. Archiviato un primo semestre da incubo (per
l’S&P 500 peggior performance del periodo dal 1970), gli investitori guardano
con speranza all’avvio della stagione delle trimestrali (che prenderà il via nel
corso del mese di luglio).

Tra i titoli in evidenza Micron Technology -5,91%. Il produttore di chip ha
comunicato risultati per il terzo trimestre dell’esercizio 2022 segnati da profitti
netti saliti da 1,74 mld, pari a USD 1,52 per azione, a 2,63 mld, e USD 2,34. Su
base rettificata l’eps è migliorato da USD 1,88 a 2,59, a fronte di ricavi in
crescita da 7,42 a 8,64 mld. Il consensus era per USD 2,43 e 8,64 mld
rispettivamente. Debole però la guidance, segnale che il mercato ha recepito
come la conferma della fine del boom della domanda di elettronica che ha
caratterizzato gran parte della pandemia


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