Giappone e India potrebbero soffrire meno per l’adozione dei dazi. Ray Sharma-Ong, responsabile multi-asset investment solutions – Southeast Asia, di aberdeen Investments
Intorno alle 13:30 (ora di New York) del 9 aprile, a seguito di una robusta asta dei Treasury da 39 miliardi di dollari che ha sostenuto il mercato dei governativi Usa, Trump ha concesso una pausa di 90 giorni sui dazi. Ciò si traduce in un’aliquota tariffaria reciproca sostanzialmente inferiore. I Paesi prima soggetti a dazi reciproci più elevati saranno ora tassati all’aliquota di base del 10% per tale periodo. La Cina fa eccezione, con tariffe aumentate al 125%.
La pausa di 90 giorni
Grazie a tale pausa di 90 giorni, l’aliquota tariffaria media sarà ora del 25%. Questa finestra apre la porta a negoziati tra gli Stati Uniti e altri Paesi interessati da tariffe reciproche. In questo modo, la combinazione tra la sospensione e le osservazioni di Trump, che ha dichiarato di non prevedere per il momento un aumento dei dazi verso la Cina, offre un sollievo di breve termine ai mercati azionari.
Un occhio al mercato dei Treasury
Trump ha inoltre dichiarato di monitorare attentamente il mercato dei titoli del Tesoro, con l’obiettivo di abbassare i rendimenti per consentire agli Stati Uniti di rifinanziare il proprio debito a un tasso più basso, un obiettivo fondamentale da quando è entrato in carica.
Riteniamo che questi siano sviluppi positivi, ma persistono diversi rischi:
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Le aziende potrebbero avere difficoltà a reagire
- investire e crescere in modo rilevante a causa degli improvvisi cambiamenti di politica, con l’incertezza sulla forma o sui risultati degli accordi raggiunti entro la finestra di 90 giorni. Ciò renderà difficile per il mercato scontare i potenziali guadagni fino a quando non ci sarà chiarezza su questo punto.
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L’impatto dei dazi sui consumi
- Saranno i consumatori a sopportare il peso del rialzo dei dazi, che salirà ulteriormente dopo il periodo di 90 giorni. Questo avrà ripercussioni sulla domanda, sulla crescita economica e sull’inflazione.
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Le tensioni tra Stati Uniti e Cina potrebbero aggravarsi ulteriormente.
- Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha indicato che l’amministrazione intende raggiungere accordi con gli alleati prima di rivolgersi alla Cina come gruppo, segnalando potenziali sanzioni per chi cerca di lavorare con la Cina in modo indipendente.
Giappone e India
Data l’evoluzione della situazione, in Asia privilegiamo il Giappone e l’India, che non hanno risentito dell’aumento dei dazi come gli altri Paesi, che sono disposti a negoziare e che possono trarre vantaggio da eventuali piani di riallocazione commerciale dalla Cina.
Cina
Per quanto riguarda la Cina, dal momento che le autorità hanno convocato riunioni di alto livello in risposta ai dazi statunitensi, per discutere delle misure volte a stimolare i consumi interni e a stabilizzare i mercati dei capitali, ci aspettiamo che venga annunciata una combinazione di misure fiscali e monetarie.
Il sostegno statale al mercato azionario
Riteniamo probabili misure monetarie come il taglio del RRR (coefficiente di riserva obbligatoria), la riduzione dei tassi, il riavvio dell’acquisto di obbligazioni da parte della PBoC (Banca Popolare Cinese), il sostegno monetizzato al mercato azionario. Sono probabili anche un aumento del fondo di stabilizzazione del mercato azionario e ulteriori incentivi al consumo come sussidi per la natalità.
Sul fronte fiscale, dato che il governo ha appena approvato le quote annuali di obbligazioni a marzo, è possibile che non ci siano nuovi finanziamenti fiscali. Tuttavia, ci aspettiamo che il governo enfatizzi l’accelerazione delle emissioni.
Redazione
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