Intervista a Giovanni Buffa, Senior Fund Manager di AcomeA SGR

La Borsa di Tokyo ha toccato il massimo storico degli ultimi trenta anni dopo l’annuncio delle dimissioni del premier giapponese Yoshihide Suga. Come interpretate questa reazione?

Il premier dimissionario Suga non godeva di grandi consensi in Giappone. I cittadini l’avevano criticato aspramente per la precaria gestione della pandemia con il numero dei contagi in forte ascesa, il sistema sanitario pubblico sovraccarico e i ritardi nella campagna vaccinale.
La sua leadership del partito Ldp era alquanto debole in un momento critico per la vita politica del Paese, con le elezioni della camera bassa previste per questo autunno. Il cambio di leadership, con un candidato più forte, ha quindi aumentato le possibilità che l’Ldp possa mantenere una maggioranza politica gradita al mercato.
Inoltre, a prescindere da chi sarà il candidato premier, è a questo punto probabile che nei prossimi mesi il governo approverà un budget supplementare nell’ordine dei 30 tr Yen per favorire i consumi e la ripresa dell’economia post pandemia.
Le elezioni interne all’Ldp, previste per la fine del mese e da cui emergerà il nome del futuro primo ministro, saranno molto importanti per stabilire se le politiche note come Abenomics avranno un seguito o se, come sembra, subiranno un cambio di rotta, ma finché non verrà nominato il nuovo leader è prematuro fare ipotesi.
Quali sono i fattori che hanno supportato il recupero delle quotazioni azionarie nipponiche negli ultimi anni e quali trend individuate per il futuro?
Il sensibile miglioramento della corporate governance ha indubbiamente contribuito al rilancio delle aziende giapponesi. Una maggiore attenzione alla profittabilità aziendale ha incrementato il Roe medio del mercato, passato dal 4% del 2012 all’8% di oggi, oltretutto con gli ultimi dati sporcati dalla pandemia.
Le aziende giapponesi si stanno, seppur lentamente, aprendo agli investitori esteri e non sono più riluttanti a ristrutturare business non profittevoli, segnando un radicale cambio di regime rispetto al passato. Molte aziende continuano a essere leader mondiali dei loro settori, soprattutto nella robotica, nella tecnologia, nell’elettronica e nei macchinari industriali e guardano sempre di più al mercato globale, viste le stagnanti dinamiche demografiche domestiche.
Guardando al futuro, oltre ai classici settori più esposti alla crescita globale, riteniamo molto interessante il settore It domestico, vista la crescente esigenza di digitalizzare il Paese rimasto più indietro rispetto agli altri Paesi occidentali.
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

