Intervista a Gianluca Puricelli, portfolio manager azionario di Anima Sgr

La Borsa di Tokyo ha mostrato una buona tenuta a dispetto degli eventi che hanno fatto impennare la volatilità sui mercati azionari. Quali sono a vostro parere i fattori che hanno consentito all’equity nipponico di centrare questo risultato?

La Borsa nipponica da inizio anno è stata in grado di meglio rispondere all’aumentata volatilità dei principali mercati finanziari in virtù di alcune caratteristiche:
- Una componente intrinseca dell’indice TOPIX maggiormente esposta allo stile “value”, che avendo valutazioni più basse della media è meno impattata da tassi di interesse in salita (guidati dalle concertate azioni delle banche centrali in risposta a una inflazione in continua crescita).
- Valutazioni e performance più basse rispetto ad altri mercati sviluppati realizzate nel corso del 2021. Il mercato nipponico è strutturalmente sottopesato nella maggioranza dei portafogli globali.
- Recente annuncio di utili del terzo quarto dell’anno fiscale 2021 (ottobre novembre dicembre 2021) complessivamente buono, seppure ancora con mancanza di visibilità per il 2022.
Spostando l’attenzione al medio-lungo termine, quali prospettive delineate per il mercato azionario giapponese?
A medio termine le prospettive di crescita del mercato azionario giapponese sono moderatamente positive. Se da un lato il nuovo primo ministro Kishida non è pro mercato azionario come lo era stato il suo predecessore Abe dal 2012 al 2020 (Kishida vorrebbe barattare aumenti salariali con permesso di riacquisto azioni proprie da parte delle aziende quotate e vorrebbe modificare il tipo di comunicazione delle aziende quotate da trimestrale ad annuale) dall’altro le principali blue chip godono di ottima solidità patrimoniale con poco debito ed elevate riserve di liquidità.
Inoltre diverse aziende primeggiano in settori tecnologicamente avanzati come Factory Automation, tecnologie per lo sviluppo di semiconduttori, sviluppo di tecnologie e componentistiche di elettronica e meccanica di grande precisione, sviluppo di nuovi concept automotive sia tradizionale che ibrida o totalmente elettronica.
Tutto questo, in prospettiva, sommato all’aiuto di una Banca Centrale che può permettersi di tenere i tassi di interesse particolarmente bassi, grazie a un’inflazione ben lontana dal target ideale del 2%, è una sufficiente garanzia di una valuta debole, che aiuta l’importante settore delle esportazioni cui il mercato è ben esposto.
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

