Intervista a Matteo Diaferia dell’area investimenti nella UO fondi in titoli di BCC Risparmio&Previdenza
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La Borsa di Tokyo ha toccato il massimo storico degli ultimi trenta anni dopo l’annuncio delle dimissioni del premier giapponese Yoshihide Suga. Come interpretate questa reazione?

La reazione del mercato deriva dalla fiducia degli investitori verso una maggiore stabilità politica e un possibile nuovo stimolo fiscale da presentare prima delle elezioni parlamentari.
L’indice di gradimento del governo era ormai giunto ai minimi storici.
E il rischio percepito dai mercati era che l’eventuale permanenza di Suga avrebbe potuto compromettere l’esito elettorale delle prossime elezioni parlamentari, riducendo il numero dei seggi dell’attuale partito di governo, considerato dai mercati come il vero garante dell’Abenomics.
Gli aspiranti successori di Suga rappresentano candidati market-friendly in quanto, oltre a rappresentare candidature nel segno della continuità con l’attuale quadro accomodante di politica fiscale e monetaria, potendo contare su un maggior consenso, aumentano la possibilità che i liberal democratici riescano a conservare la propria rappresentanza parlamentare e garantire una maggiore stabilità politica.
Quali sono i fattori che hanno supportato il recupero delle quotazioni azionarie nipponiche negli ultimi anni e quali trend individuate per il futuro?
Guardando al futuro, i drivers di breve termine possono essere individuati nella normalizzazione dell’attività economica dovuta al progresso della campagna vaccinale, nelle valutazioni attraenti rispetto ad altri Paesi sviluppati, nonché dalle aspettative verso un nuovo stimolo fiscale.
In un’ottica di lungo periodo, il corso dell’azionario giapponese dipenderà dall’effettiva capacità del governo di garantire la stabilità politica necessaria per fronteggiare le sfide strutturali del Paese come l’incremento della produttività, la digitalizzazione dell’economia e la decarbonizzazione del sistema economico entro il 2050.
Un ulteriore elemento di interesse per gli investitori esteri potrà derivare dalla riorganizzazione del Tokyo Stock Exchange, prevista per il mese di aprile del 2022, sia in termini di segmenti sia di requisiti di quotazione.
L’obiettivo è quello di allineare gli standard di governance delle società giapponesi con le best practices internazionali, prevedendo una maggiore attenzione alla dotazione di capitale, all’indipendenza del consiglio di amministrazione e al rispetto dei parametri ESG, i quali rappresentano un elemento sempre più rilevante nel processo di investimento.
Redazione
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