Intervista a Yuko Kikuchi, Portfolio Manager e Akira Fuse, Institutional Portfolio Manager, MFS Investment Management

La Borsa di Tokyo ha mostrato una buona tenuta a dispetto degli eventi che hanno fatto impennare la volatilità sui mercati azionari. Quali sono a vostro parere i fattori che hanno consentito all’equity nipponico di centrare questo risultato?

Il Giappone è la patria di molte aziende di alta qualità con bilanci solidi, cash flow sostenibili e vantaggi competitivi inattaccabili. Molte compagnie hanno una posizione finanziaria netta positiva. Il che significa che sono in grado di sostenere una redditività indipendentemente dal contesto macroeconomico.

Yuko Kikuchi

Questo approccio molto più attento alla leva finanziaria rispetto a tanti altri mercati sviluppati, insieme a una strategia aziendale con una visione nel lungo periodo, sono caratteristiche profondamente radicate nella cultura e si dimostrano adeguate durante i periodi di volatilità del mercato.

Il Paese, dopo essersi ripreso dalla crisi sanitaria da Covid-19 e con la ripresa delle attività economiche globali, ha sperimentato un significativo rimbalzo dei profitti. E ci si aspetta che i consumi interni, rimasti indietro rispetto alla ripresa sperimentata in altri mercati, ritornino ai livelli pre-pandemici.

Per contrastare l’erosione dei profitti, le società giapponesi hanno introdotto misure come l’espansione delle attività al di fuori dei mercati nazionali, l’investimento nell’automazione nel settore manifatturiero e così via, sempre con uno sguardo al lungo periodo.

Inoltre, sono stati compiuti ulteriori passi avanti a livello locale, in particolare per quanto riguarda la gestione delle questioni demografiche e il miglioramento della corporate governance. Che a nostro avviso hanno creato buone opportunità per le azioni giapponesi.

L’invasione russa dell’Ucraina avrà un impatto sulle supply chain. Il che significa che dovranno essere create nuove catene di approvvigionamento per far sì che le aziende rimangano operativamente stabili. Abbiamo già visto che questo sta avvenendo, con alcune aziende che cercano di assicurarsi nuove forniture di componenti e beni essenziali. Questa tendenza può portare beneficio al Giappone, consentendogli di diventare un hub commerciale più importante per il sourcing e la produzione grazie alla sua stabilità politica e a relazioni globali equilibrate.

Spostando l’attenzione al medio-lungo termine, quali prospettive delineate per il mercato azionario giapponese?

La nostra esperienza ci insegna che il Giappone offre opportunità molto interessanti da una prospettiva di stock picker a lungo termine. Per i nostri investitori rappresenta un’occasione preziosa per trovare buone aziende che aumenteranno in modo sostenibile la crescita nel lungo termine. E che sono all’avanguardia per quanto riguarda la focalizzazione sugli azionisti.

Akira Fuse

Le allocazioni degli investitori di azioni giapponesi sono diminuite negli ultimi due decenni a causa delle difficoltà macro che il paese sta affrontando. Una forza lavoro in contrazione, la mancanza di efficienza e gli ostacoli alla governance hanno reso difficile motivare gli investitori stranieri ad allocare risorse nelle aziende giapponesi.

Altri paesi sviluppati stanno iniziando ad affrontare gli stessi problemi demografici. Ma crediamo che il vantaggio del Giappone potrebbe alla fine rivelarsi positivo man mano che la nazione lavora collettivamente alle possibili soluzioni.

Inoltre, con il miglioramento delle aziende giapponesi dei problemi di efficienza per la forza lavoro e la corporate governance, i problemi storici contrari potrebbero invertirsi e creare opportunità di investimento nelle aziende che abbracciano il cambiamento.

Crediamo che una selezione attiva e fondamentale dei titoli nel lungo periodo sia il metodo migliore per destreggiarsi tra le opportunità e i rischi dei mercati azionari e l’unico modo per identificare le aziende che apportano cambiamenti significativi al loro potenziale di crescita futura.

Da una prospettiva macro, riteniamo che il Giappone potrebbe rimanere in difficoltà. Ma quando guardiamo alle singole società, iniziamo a creare una base razionale per la selettività dei titoli. Nel complesso, le aziende giapponesi sono scambiate a livelli di valutazione interessanti rispetto ai peer globali e rispetto alle loro medie storiche.

Crediamo che gli investitori debbano valutare le loro attuali allocazioni di asset. E considerare se l’aggiunta di azioni giapponesi possa aumentare la diversificazione del portafoglio e consentire di raggiungere gli obiettivi di investimento a lungo termine.


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.