Giappone, i rendimenti reali dei titoli di stato diventano positivi. L’Economic Team di Payden & Rygel analizza l’inversione di tendenza in atto nei rendimenti reali dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni

Questa settimana, i titoli di Stato giapponesi a 10 anni (JGB) hanno subito un calo dei prezzi dopo che il governatore della Bank of Japan, Kazuo Ueda, ha lasciato intendere la possibilità di un nuovo rialzo dei tassi.
Ciò ha spinto alcuni investitori a interrogarsi sulle possibili implicazioni di un aumento dei rendimenti giapponesi per i Treasury statunitensi. A nostro avviso, l’impatto è limitato. Come ha osservato Christopher Kent, Vice Governatore della Reserve Bank of Australia, in risposta a un quesito analogo, il rialzo dei rendimenti dei JGB rappresenta una “buona notizia”, in quanto riflette un miglioramento dei fondamentali macroeconomici.
Il Giappone è finalmente riuscito ad avvicinare l’inflazione all’obiettivo del 2% dopo decenni di quasi deflazione, e i rendimenti reali sono tornati in territorio positivo per la prima volta da anni: un segnale di crescita sottostante più sana. È inoltre importante sottolineare che i fattori che determinano l’andamento dei rendimenti differiscono tra Paesi: negli Stati Uniti, i rendimenti decennali sono diminuiti dall’inizio dell’anno grazie al raffreddamento dell’inflazione interna e ai tagli dei tassi, mentre in Giappone sono aumentati in previsione di un ulteriore irrigidimento della politica monetaria della BoJ.
Piuttosto che preoccuparci di eventuali effetti di contagio sui Treasury statunitensi, interpretiamo l’aumento dei rendimenti reali giapponesi come una normalizzazione attesa da tempo.
Redazione
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