L’intervista a Esther Baroudy e John Flynn, Senior portfolio manager azionario globale, State Street Global Advisors
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Il Giappone è sempre stato un Paese orientato alla ripresa economica globale. Sarà così anche nel 2021 o il Paese riuscirà a fare meglio degli altri Paesi industrializzati grazie alla migliore gestione della pandemia?

L’economia giapponese è generalmente considerata relativamente ciclica, sebbene quasi l’84% del PIL sia rappresentato dai consumi delle famiglie e dalla spesa pubblica, che generalmente costituiscono flussi di spese stabili.
La percezione di questa natura ciclica riflette probabilmente il fatto che i titoli dei comparti industriale, IT e dei beni di consumo discrezionali (automotive) costituiscono una parte importante dell’indice del mercato azionario.
Il settore dei macchinari tende a essere trainato da una domanda d’investimento, anch’essa caratterizzata da una natura ciclica. Mentre il comparto automotive rappresenta una voce importante nella spesa dei consumatori. Ed è quindi probabile che registri performance più cicliche.
In base alla demografia del Giappone possiamo affermare che la spesa interna tenderà a vivere una fase di stagnazione, sia a causa dell’invecchiamento della popolazione sia della sua riduzione. Anche nell’eventualità che la spesa non venga supportata dai flussi turistici. Non conosciamo ancora quale sarà l’impatto dell’attuale pandemia di Coronavirus. E anche se i lavori di preparazione dei Giochi Olimpici di Tokyo proseguiranno, la partecipazione dei visitatori stranieri è ancora in dubbio.
I principali indici della Borsa di Tokyo hanno fatto segnare forti rialzi dopo il sensibile calo di marzo 2020. Credete che l’equity nipponico sarà in grado di offrire performance anche nel 2021?

Alcuni titoli del settore industriale e IT giapponese hanno conquistato lo status di veri e propri gioielli a livello globale: le loro tecnologie proprietarie sono richieste dall’industria e dalle imprese di tutto il mondo. E ci aspettiamo che la domanda per i loro prodotti continui a crescere.
È necessaria però una profonda conoscenza delle aziende stesse, insieme a solide previsioni delle tendenze future per quanto riguarda le tecnologie sofisticate, in quanto è fondamentale effettuare un’attività di stock-picking di tipo bottom up per avere successo sul mercato azionario giapponese.
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

