Intervista a Riccardo Volpi, fund manager di Pharus Sicav

La Borsa di Tokyo ha mostrato una buona tenuta a dispetto degli eventi che hanno fatto impennare la volatilità sui mercati azionari. Quali sono a vostro parere i fattori che hanno consentito all’equity nipponico di centrare questo risultato?
Il fattore principale che spiega la tenuta del mercato giapponese è da ricondurre al forte de-rating sui multipli di valutazione che il mercato ha subito nel 2021. Questo de-rating ha portato le valutazioni a 15x gli utili, a sconto del 10% rispetto alla media storica, rendendo l’azionario giapponese meno rischioso per gli investitori. Soprattutto considerando che le aziende nipponiche hanno mostrato utili in crescita medi del 10% negli ultimi dieci anni.
Questa correzione è stata legata principalmente al fatto che il Giappone, che è un’economia fortemente aperta, ha subito negativamente la lentezza nelle riaperture e nell’uscita dalla pandemia. Il diffuso malcontento per la gestione della pandemia ha infatti portato alle dimissioni del primo ministro Suga.
L’incidenza della pandemia si vede guardando a uno dei settori azionari che ha sofferto maggiormente: consumer discrectionary. All’interno di questo settore, da evidenziare la sotto-performance di Fast Retailing, azienda proprietaria della catena di abbigliamento Uniqlo, che ha mostrato una sotto-performance del -30%.
Spostando l’attenzione al medio-lungo termine, quali prospettive delineate per il mercato azionario giapponese?

Guardando al futuro, innanzitutto un primo aspetto di cui parlare è il cambio di governo. E in particolare il fatto che il nuovo governo di Kishida ha approvato a novembre un pacchetto di incentivi più ampio del previsto, con un sostegno fiscale record di 55,7 trilioni di JPY (circa 490 miliardi di USD).
Questo piano di aiuti dovrebbe permette all’economia giapponese di uscire dalla pandemia e di aiutare i settori che hanno sofferto maggiormente.
In secondo luogo, a settembre 2021 è stata istituita la Digital Agency giapponese che ha l’obiettivo di permettere la trasformazione digitale del Giappone, che è rimasto molto indietro dal punto di vista digitale.
L’uso più estensivo delle tecnologie digitali ha il potenziale per contribuire alla crescita economica migliorando la produttività sia nel settore pubblico sia in quello privato e l’Agenzia digitale potrebbe contribuire a stabilire uno standard per l’innovazione.
Infine, l’ultimo aspetto che rimane probabilmente il più rilevante è che l’economia giapponese dovrebbe ben reagire alle riaperture e alla ripresa di alcuni settori che sono stati fortemente penalizzati nel 2021.
Stefania Basso
Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.

