Intervista a Marco Ambrosioni, Multi Asset Portfolio Manager di Groupama AM

L’impennata dell’inflazione e la conseguente reazione in materia di tassi d’interesse da parte delle banche centrali hanno penalizzato i corporate bond nel 2022. Cosa vi aspettate per l’anno in corso?
Marco Ambrosioni

Lo scorso anno la fiammata dell’inflazione, la rapida uscita dalle politiche monetarie accomodanti e il rallentamento economico hanno sfavorito i corporate bond Investment Grade e High Yield, che hanno registrato performance negative a doppia cifra, impattati negativamente dall’aumento di tassi e credit spread.

Oggi, in seguito a questa fase di “ricostituzione” dei rendimenti, l’yield to maturity dei bond presenta, in termini assoluti, livelli che non vedevamo sul mercato da diverso tempo.

Il carry é interessante e rappresenta una buona protezione nei confronti di una possibile volatilità sui prezzi dei titoli, che potrebbe derivare da sorprese negative su inflazione e annunci delle banche centrali. Inoltre é migliorata la liquidità. Sono tornati i flussi degli investitori ed é divenuto più attivo il mercato primario.

Precisiamo che, secondo il nostro outlook, il ritorno dell’inflazione ai target delle banche centrali sarà più graduale di quanto previsto dal consensus di mercato, in quanto i prezzi sono sostenuti da fattori a medio-lungo termine come la transizione energetica, il rialzo dei salari, la rilocalizzazione produttiva nei paesi sviluppati.

Nella gestione multi asset é importante assumere un approccio dinamico nell’esposizione ai corporate bond, sui quali abbiamo una view positiva in un’ottica strategica.

Dal punto di vista tattico, a partire da settembre 2022 siamo stati sovrapesati vs benchmark sulle emissioni Investment Grade, beneficiando di un trend di normalizzazione dei risky asset. Dopo il rapido restringimento dei credit spread, abbiamo alleggerito le nostre posizioni nei primi mesi del 2023, tornando alla neutralità. 

Continuiamo a monitorare il mercato per individuare prossimi entry point che la volatilità dei mercati potrà offrire.

Quali tipologie di corporate bond state privilegiando in questa fase di mercato in termini di affidabilità creditizia, duration, settori, aziende?

In uno scenario macroeconomico che non consente ancora una visibilità ottimale, sui comparti obbligazionari preferiamo i corporate Investment Grade rispetto agli High Yield, sui quali tuttavia mostriamo interesse nella costruzione di portafogli per clienti che hanno esigenze di tipo Buy & Hold.

Privilegiamo le emissioni a breve e medio termine, poiché la curva dei credit spread è praticamente flat e sulle scadenze più lunghe non sono disponibili “premi” di rendimento.

Per quanto riguarda i settori, favoriamo Healthcare e Utilities, che mostrano buona visibilità dei flussi di cassa futuri. L’Industrial, che beneficia dei piani di investimento pubblico. Il Financial, che presenta fondamentali patrimoniali solidi.

Confermiamo l’importanza del bond picking, con un’analisi sul singolo emittente basata su criteri finanziari ed ESG.

 


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Stefania Basso

Laureata all'Università Statale di Milano, dal 2006 collaboro con Fondi&Sicav. Lunga esperienza nel settore del risparmio gestito come marketing manager presso Franklin Templeton Investments e J.P. Morgan Fleming Am a Milano e a Lussemburgo. Breve esperienza presso Lob Media Relations come ufficio stampa per alcune realtà finanziarie estere. In tutto il mio percorso professionale ho lavorato a stretto contatto con persone provenienti da diverse parti del mondo, che mi hanno permesso di avere un approccio dinamico e stimolante e di apprendere attraverso il confronto con realtà differenti.