L’Investment center, la struttura che coordina le attività e i processi di investimento dell’intera divisione Private banking del Gruppo Intesa Sanpaolo e che opera da circa un anno, ha fatto la sua prima uscita pubblica.

Questa struttura si inserisce nel più ampio riassetto organizzativo delle fabbriche prodotto di risparmio gestito del Gruppo Intesa Sanpaolo e ha consentito di ottimizzare l’operatività delle strutture dedicate alla gestione collettiva (fondi), patrimoniale (gestioni patrimoniali) e assicurativa.

I servizi

Composto da 118 professionisti e con 135 miliardi di euro di masse gestite al 30 settembre 2025, l’Investment center offre servizi di gestione di portafogli e consulenza in materia di investimenti, oltre alla gestione in delega di fondi interni assicurativi e dei fondi di Fideuram Am Ireland. La sua creazione rafforza il legame tra team di investimento, consulenti e private banker, favorendo l’evoluzione dei modelli di servizio e la vicinanza alla clientela.

Davide Elli, condirettore generale di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, con una lunga esperienza alle spalle nell’asset management (ha guidato Fideuram Asset Management Sgr come amministratore delegato e direttore generale) dal 1° luglio di quest’anno è il responsabile dell’Investment center e ha presentato l’attività della divisione.

Come prima cosa ha evidenziato che oggi Fideuram è la terza private bank dell’Eurozona, con più di 400 miliardi di masse gestite, di cui 65,3 nelle gestioni patrimoniali, 51,2 in fondi e 17,4 in prodotti assicurativi.

I private banker che fanno capo alle diverse reti Fideuram sono oltre 7 mila.

«Pensiamo che sia un momento storico molto importante per investire, ma per farlo occorre avere una gestione attiva: la geopolitica, le sfide tecnologiche, le evoluzioni normative richiedono sempre più dinamicità. Un aspetto chiave è anche la sostenibilità, perché sta trasformando gli scenari degli investimenti. Io credo che sia fondamentale il tema dell’integrazione verticale: ci muoviamo su scala europea negli investimenti, ma con una catena che porta, tramite la rete, alla vicinanza con il risparmiatore. Tutto il nostro lavoro alla fine si trasforma in servizi e in comunicazione, che per noi è molto importante».

 

Il settore previdenziale

Infine, rispondendo a una domanda di Fondi&Sicav, che notava che la parte in asset assicurativi non è particolarmente rilevante e fa pensare a uno scarso interesse per il settore previdenziale, Elli ha risposto: «Io credo che si tratti di un punto importantissimo. Oggi si parla moltissimo di longevity ed è chiaro che la pensionistica è fondamentale. Certo si può migliorare sul piano della comunicazione, sul piano della consapevolezza, perché è una di quelle cose che tutti rimandano fino alla fine e poi a due-tre anni dalla pensione si preoccupano. Noi pensiamo invece che sia un problema da affrontare molto prima.  E con la nostra piattaforma i private banker sono in grado di discutere a 360 gradi questi aspetti e hanno la possibilità di creare realmente valore.  È un’opportunità per l’azienda e per il cliente. Poi sono d’accordo che, rispetto ad altri paesi, c’è meno consapevolezza e che si può lavorare di più a livello di comunicazione. Comunque, le cose stanno un po’ cambiando e le nuove generazioni sono un po’ più informate, un po’ più attente rispetto a noi»


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Redazione

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